MILANO (WSI) – Borsa di Milano rimane in profondo rosso sul finale chiudendo a -3% circa dopo aver toccato picchi al ribasso di anche il -4%. Di nuovo sell off scatenati sulle banche, con Ubi Banca, Unicredit, Mps, Bper e BPM che sono state tutte sospese per eccesso di ribasso. I titoli rientrano nelle contrattazioni, bersagliati di nuovo dai sell off. Mps cede -6,89% in chiusura.
Vendite pesanti pure su FCA che cede -6,83%, mentre Telecom arretra più del 4%. Piazza Affari si conferma la peggiore in Europa, ma cedono anche gli altri listini.
È il secondo giorno di fila di perdite pesanti per il settore bancario (-4% oggi e -2,6% ieri) e non sta andando come il governo si aspettava dopo l’accordo con l’Ue sulla creazione di una bad bank. Il mercato è rimasto però deluso dal progetto e le sospensioni sono arrivate a catena, da Pop Milano a Pop Emilia, passando per UniCredit e MPS. Nel caso di BPE, pesa il giudizio di Banca Akros secondo cui il prezzo delle garanzia offerta dai veicoli di cartolarizzazione (special purpose vehicle) è elevato. Se le condizioni sono queste, ci sono dubbi sul fatto che le banche saranno spinte a partecipare al piano studiato per ripulire i loro bilanci da 201 miliardi di euro di crediti deteriorati lordi.
In generale è cautela sull’azionario: occhi puntati sulla Federal Reserve , dopo le dichiarazioni del Fomc, il suo braccio di politica monetaria, che hanno smorzato le probabilità di un altro rialzo dei tassi nel mese di marzo. Confusione tra gli operatori sulle prossime mosse della Banca centrale americana, che potrebbe aver adottato in modo prematuro la prima manovra di politica monetaria restrittiva in quasi dieci anni, considerando le sfide attuali a cui fa fronte il mondo intero.
Mercati asiatici contrastati e indice MSCI della regione che fa -0,1%. Borsa Tokyo in ribasso, con il Nikkei che chiude in calo -0,71%. Oscillazioni sulla Borsa di Tokyo, nel giorno in cui la Bank of Japan ha dato il via alla riunione di due giorni. In calo anche Shanghai, nonostante la maxi iniezione di liquidità di questa settimana, pari a un valore netto di 590 miliardi di yuan questa settimana, al massimo dal 2013. La Borsa cinese ha anzi esteso le perdite, con l’indice in netta flessione -2,85%. Sidney positiva con +0,60%. Hong Kong +0,58%, bene anche Soul con +0,48%.
Sul valutario, euro risale sopra quota $1,09 e dollaro/yen punta verso JPY 119. Tra le materie prime vola e poi torna a planare basso il WTI Crude, che ora scambia intorno a quota $32, mentre il Brent oscilla sopra la soglia di $33 al barile.
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