NEW YORK (WSI) – Vita più dura per le multinazionali che sfruttano le differenza legislative presenti all’interno della Unione Europea per pagare meno tasse possibili. In tal senso va letto il nuovo pacchetto di proposte legislative presentate oggi dalla Commissione che ha messo in pratica il principio generale in base al quale le societa’ devono pagare le imposte dove svolgono la loro attivita’.
Si tratta della seconda fase della lotta dell’evasione e dell’erosione della base fiscale dopo lo scandalo LuxLeaks e le inchieste sui ‘tax rulings’,che hanno coinvolto e stanno coinvolgendo grandi gruppi multinazionali.
Tra le novita’ principali del pacchetto fiscale presentato dall’esecutivo: misure vincolanti per bloccare i metodi usati dalle imprese per evitare l’imposizione, raccomandazioni per prevenire abusi, scambio di informazioni tra gli Stati sull’attivita’ delle multinazionali paese per paese, sistema Ue per definire una lista di paesi terzi (non Ue) che rifiutano di praticare le regole fiscali standard a livello internazionale.
“Mettiamola cosi”, ha detto Pierre Moscovici, Commissario Europeo per gli affari economici e monetari durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo pacchetto di leggi. “Le aziende che non pagano le tasse hanno i giorni contati”.
Ricordiamo che, l’assenza di omogeneita’ nella legislazione fiscale dei paesi dell’Unione, e’ stata spesso utilizzata dalle grandi multinazionali per pagare aliquote fiscali ridotte.
A questo proposito, e’ di oggi la notizia secondo la quale la Guardia di Finanza di Milano avrebbe notificato un verbale di constatazione ai vertici di Google in cui si quantifica in 227 milioni di euro l’ammontare che la società Usa avrebbe evaso al Fisco italiano tra il 2009 e il 2013 tramite la sua controllata irlandese Google Ireland ltd.
Google, attraverso un suo portavoce, ha commentato la notifica della contestazione affermando che la società “rispetta la normativa fiscale di tutti i Paesi in cui opera e continua a collaborare con l’Autorità”. Una fonte a diretta conoscenza del dossier spiega che, al termine dell’accertamento, il Nucleo Tributario della Guardia di Finanza contesta a Google Ireland ltd una sua “stabile organizzazione occulta in Italia”.
Di recente Google e’ stata oggetto di una forte polemica in Gran Bretagna e’ scoppiata una grossa polemica dopo che il governo britannico ha patteggiato con la società’ un accordo fiscale di 130 milioni di sterline, attraverso i quali il gigante Usa si e’ visto ‘condonare’ tasse non pagate per quasi 4 miliardi, secondo la stampa.
Apple (che, come Google, ha sede in Irlanda) sta affrontando indagini da parte della Commissione europea e, secondo Bloomberg, rischia di pagare fino a $ 8 miliardi di tasse arretrate.