Bond, Chris Iggo di Axa: “parliamo di tassi negativi”
LONDRA (WSI) – “La Banca del Giappone (BoJ) ha detto “konnichiwa” ai tassi d’interesse negativi, rendendo ancora più comune la realtà di una tassazione sulle riserve bancarie”. Così esordisce nella newsletter settimanale, “La Versione di Iggo”, Chris Iggo, CIO Fixed Income di Axa Investment Managers.
“L’idea è di impedire alle banche di continuare ad accumulare liquidità nelle casse delle banche centrali, spingendole a erogare finanziamenti. Il problema è che non lo fanno. Investono in titoli sovrani con rendimenti bassi (ma ancora positivi), sia nazionali che esteri. L’effetto è un deprezzamento delle valute nazionali, i cui effetti positivi per un paese tuttavia sono di breve durata, dal momento che tutti gli altri fanno lo stesso. Dopo gli annunci della BoJ lo yen si è svalutato, e l’attenzione torna a concentrarsi sulla Cina. Sono sempre meno coloro che si aspettano un rialzo dei tassi a breve da parte della Fed. Intanto continuano a giungere cattive notizie sul fronte bancario e il debito resta sempre un freno sulla crescita, che delude. Tutti gli elementi concorrono a formare un contesto favorevole alle obbligazioni – crescita sottotono e tassi d’interesse e di inflazione più bassi più a lungo. In questa situazione, si possono trovare spread interessanti nel credito, ma ci sono buone opportunità anche nei titoli di Stato con le scadenze più lunghe”.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.