Economia

Ucraina-Russia: “più alto rischio guerra. Europa non sia vittima Putin”

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ROMA (WSI) – Il rischio di un conflitto aperto tra la Russia e l’Ucraina non solo non è rientrato, ma è anche aumentato. E a dirlo non è un esperto di geopolitica qualsiasi, ma lo stesso presidente ucraino, Petro Poroshenko. Poroshenko, che ha rilasciato un’intervista al quotidiano tedesco Bild, non ha fatto nulla per nascondere le sue preoccupazioni.

Alla domanda del giornalista: “Quanto grave è il pericolo di una guerra aperta?”, ha risposto senza mezzi termini:

“E’ più grave di quanto lo fosse lo scorso anno. La Russia non ha rispettato neanche un punto dell’accordo di Minsk. Anzi, oggi ci sono circa 8.000 soldati russi con i loro comandanti nel nostro paese, così come nuovi siti militari proprio lungo il confine, ed esercitazioni militari costanti. La Russia sta investendo molto in questi preparativi di guerra. E noi non stiamo ricevendo alcuna spiegazione”.

Sul bisogno da parte dell’Ucraina di nuovi armi, in particolare dalla Germania, Poroshenko ammette:

“Siamo aperti a questa possibilità e la stiamo auspicando, perchè la questione ha a che fare con la sicurezza in Europa. Dovremmo tutti sostenerci a vicenda per essere pronti a tutto. La soluzione preferibile è quella diplomatica. La cancelliera (tedesca) Merkel e il presidente (francese) Hollande ricoprono un ruolo molto importante nel processo teso e smorzare l’escalation (delle tensioni). Esattamente un anno fa, nel febbraio del 2015, ci incontrammo a Minsk dopo la tragedia di Kramatorsk, in cui un lanciarazzi multiplo della Russia sventrò le case di civili a una distanza superiore ai 50 km dal fronte. E successivamente non c’è stata alcuna spiegazione”.

Poroshenko lancia un avvertimento sulla necessità di non fare dietrofront sulle sanzioni imposte contro la Russia. Il cronista gli fa notare come stia crescendo il numero di politici in Europa, ma anche a livello globale, che si stanno riavvicinando al presidente russo Vladimir Putin, considerendolo ormai alla stregua di un “partner” che possa sbrogliare la situazione intricata in Siria, contribuendo a sconfiggere le minacce ISIS e in generale del terrorismo .

“Per me è chiaro che, guardando a quanto sta accadendo nell’Ucraina orientale, non sia possibile essere d’accordo sull’eliminazione delle sanzioni contro la Russia. L’Europa non deve diventare una vittima del ricatto di Putin sulla base dell’assunto secondo cui non ci può essere una soluzione per la guerra in Siria senza Putin. Tutto quello che sta accadendo nel mondo è direttamente o indirettamente legato alle aggressioni della Russia. E’ dunque  anche una questione di tutela dei nostri valori, quella di mantenere in vigore le sanzioni. La Russia vuole dividere l’Europa: è questo il suo obiettivo. Non dobbiamo permettere che ciò accada”.