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“Se Russia attacca in Baltico, disfatta Nato è sicura”

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NEW YORK (WSI) – In caso di attacco russo le repubbliche baltiche non sono al sicuro: le forze Nato sarebbero sopraffatte nel giro di tre giorni. A fare la simulazione dell’eventualità di un’azione militare è stato il think-tank Rand, con alcuni funzionari militari e civili. La conclusione dello studio non lascia spazio ai dubbi: “nella situazione attuale la Nato non è in grado di difendere il territorio dei suoi membri più esposti”.

Dopo l’annessione della Crimea, con l’intervento a sostegno dei separatisti in Ucraina, l’attenzione sulle mire di Mosca si è fatta molto più attenta. Secondo David Shlapak e Michael Johnson, membri di Rand, “una rapida sconfitta di questo tipo [nei Paesi baltici] lascerebbe la Nato con un numero limitato di opzioni, tutte cattive”.

Ossia: un sanguinoso contrattacco, con il rischio di una pericolosa escalation; la minaccia di una ritorsione massiva comprensiva dell’uso di armi nucleari; infine, ingoiare una temporanea sconfitta, ma imbarcare una nuova Guerra Fredda con Mosca. Secondo il report per prevenire una sconfitta nei Paesi baltici sarebbe necessario un rinforzo militare che costerebbe, ogni anno, 2,7 miliardi di dollari.

Lo studio di Rand è stato pubblicato martedì, proprio lo stesso giorno in cui il Segretario della Difesa americano, Ash Carter, ha annunciato un piano di rinforzo militare da 3,4 miliardi per le frontiere esterne della Nato.

Che la minaccia alle repubbliche baltiche sia seriamente presa in considerazione a Washington lo dimostrano anche le dichiarazioni del presidente americano, Barack Obama, in visita a Tallinn (Estonia) nel settembre 2014, quando era stato preso l’esplicito impegno per proteggere le ex repubbliche sovietiche di Estonia, Lituania e Lettonia:

Saremo qui per l’Estonia. Saremo qui per la Lettonia. Saremo qui per la Lituania. Avete perso la vostra indipendenza già una volta. Con la nato non la perderete di nuovo.