08:50 venerdì 12 Febbraio 2016

Tokyo affonda con -5%. Banche sotto attacco, Nomura oltre -9%

ROMA (WSI) – I sell colpiscono i mercati azionari asiatici. La Borsa di Tokyo assiste al crollo dell’indice Nikkei, che cede quasi -5%, chiudendo in perdita -4,84% a 14.952,61 punti. Male Hong Kong, -1% e Sidney -1,16%. Shanghai rimane ancora chiusa per le festività del Capodanno cinese, mentre Seoul cede -1,41%.

Forti le perdite sui titoli delle banche del Giappone, con Mitsubishi UFJ -2,23%, SMFG oltre -4%, Mizuho Financial -3,66% e Nomura che ha segnato un tonfo superiore a -91%. Sotto pressione anche i titoli delle società di brokeraggio della Corea del Sud, che hanno segnato perdite fino a -5% circa.

Hanno perso a Sidney le Quattro Grandi Banche, così come vengono chiamate ANZ, Commonwealth Bank of Australia, Westpac e NAB.

 

 

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Piazza Affari chiude debole con le altre borse europee. I dati Usa su inflazione core Pce e Pil rafforzano la visione cauta della Fed

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Apertura stabile a Wall Street in attesa dell’indice Pce

Wall Street apre senza grandi variazioni in una giornata caratterizzata dalla pubblicazione di importanti dati macroeconomici, con particolare attenzione all’indice Pce sull’inflazione, preferito dalla Federal Reserve. In vista del Ringraziamento, i mercati saranno chiusi domani e opereranno in modalità ridotta venerdì. Dopo un inizio stabile, il Dow Jones registra un lieve incremento, mentre S&P 500 e Nasdaq mostrano leggere perdite. Il petrolio Wti segna un aumento marginale al Nymex.

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USA, richieste mutui in risalita: +6,3% in una settimana

Negli Stati Uniti, le richieste di mutui sono in aumento grazie al calo dei tassi d’interesse per la prima volta in oltre due mesi. Secondo la Mortgage Bankers Association, le richieste totali sono cresciute del 6,3%. Le domande di mutuo per l’acquisto di una casa sono particolarmente in crescita, registrando un aumento del 12% rispetto alla settimana precedente.

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Stellantis chiuderà la fabbrica di Luton nel 2025

Stellantis annuncia la chiusura della fabbrica di Luton, concentrando la produzione a Ellesmere Port per allinearsi alla transizione verso i veicoli elettrici nel Regno Unito. La decisione, influenzata dalle politiche del governo britannico, mette a rischio 1.100 posti di lavoro, ma promette nuove opportunità a Ellesmere Port.

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