Si assottiglia l’entusiasmo iniziale a Wall Street, con il Dow Jones che oscilla intorno alla parita’. Il Nasdaq frenato dal settore biotech.
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Il Nasdaq si scrolla di dosso la spinta positiva fornita in mattinata dal comparto fibre ottiche e i guadagni messi a segno da JDS Uniphase (JDSU – Nasdaq), Juniper Networks (JNPR – Nasdaq) e Cisco (CSCO – Nasdaq).
Il tabellone elettronico comincia a risentire quindi del freno del settore biotech, influenzato dalle notizie relative a Biogen (BGEN – Nasdaq), finita sotto pressione per i downgrade espressi da Lehman Brothers e Merrill Lynch.
Le due banche di investimento hanno ribassato il proprio rating sul titolo in seguito ai deludenti risultati dopo i trial clinici del farmaco per la cura della psoriasi.
Lehman ha espresso un giudizio “market perform” rispetto al precedente “buy”, mentre Merrill Lynch ha ridotto il proprio rating a “neutral” da “accumulate.”
A pesare sul titolo Biogen contribuisce inoltre uno studio che ha comparato il farmaco Rebif di Serono con Avonex di Biogen, e dal quale e’ emerso che Rebif e’ favorito rispetto al secondo.
Il mercato ha accantonato inoltre anche l’entusiasmo per l’attesa del taglio ai tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
“Se il taglio ai tassi di interesse sara’ dell’ordine di 50 punti base, e’ probabile che assisteremo a una ripresa del mercato” ha affermato Nick Angilletta di Salomon Smith Barney.
Subodh Kumar, strategist di CIBC World Market, ritiene improbabile che una riduzione al costo del denaro pari a mezzo punto percentuale possa sovrastimolare l’economia.
Sul Dow Jones si staglia l’ombra di General Motors (GM – Nyse), sotto pressione dopo che il presidente di GM Europe, Michael Burns, ha annunciato che il gruppo “avra’ molte difficolta’” a riportare utili nell’esercizio di quest’anno a causa del calo nella domanda e costi troppo alti.
Parlando ai giornalisti nel corso dell’Automotive News World Congress a Praga, nella Repubblica Ceca, Burns ha aggiunto che un ritorno agli utili per il prossimo anno nelle attivita’ del Vecchio Continente “e’ l’obiettivo che cercheremo di raggiungere”.
Per oggi e’ inoltre attesa la decisione dell’Unione europea in merito alla fusione tra General Electric (GE – Nyse) e Honeywell (HON – Nyse), mentre prende sempre piu’ corpo la possibilita’ di un rigetto da parte dell’antiturst UE, che teme il monopolio nelle attivita’ connesse con la produzione di motori per jet.
In ambito finanziario, Washington Mutual (WM – Nyse) non beneficia dell’accordo raggiunto per acquisire l’istituto bancario Dime per $5,2 miliardi in contanti e azioni.
Lucent Technologies (LU – Nyse) riprova a vendere due suoi stabilimenti, dopo l’interruzione delle trattative con Flextronics International (FLEX – Nasdaq) a Celestica per $600-$900 milioni.
Coca-Cola(KO – Nyse) beneficia di un upgrade da parte di Goldman Sachs, che ha aggiunto il titolo alla sua “U.S. Recommended for Purchase List” spostandosi dal precedente giudizio “market outperformer”, e indicando l’allettante prezzo attuale delle azioni del colosso di bevande analcoliche.
Il broker ha tuttavia ribassato le stime sugli utili del gruppo per il 2001 e il 2002.
Walgreen (WAG – Nyse), la prima catena americana di drugstore, nel suo terzo trimestre fiscale, ha riportato utili netti di $213 milioni pari a 21 centesimi per azione.
Nello stesso periodo dello scorso anno la societa’ aveva registrato profitti per $194 milioni pari a 19 centesimi per azione.
Il dato non ha incontrato le aspettative del mercato (Thomson Financial/ First Call) che si attendeva utili in un range che oscillava dai 22 ai 23 centesimi per azione.
La societa’ informatica Compaq (CPQ – Nyse) ha in progetto un taglio dei costi per $200 milioni nell’obbiettivo di attuare acquisizioni nell’area computer e di espandersi nei settori di sviluppo e vendita software.
Lo comunica il Wall Street Journal citando una nota scritta ai dipendenti dal CEO Michael D.Capellas.
La societa’ ha inoltre comunicato di voler aumentare i ricavi dall’area servizi dall’ 1/5 all’1/3 del fatturato totale.
Sul fronte economico, la vendita di case esistenti negli Stati Uniti ha registrato un rialzo del 2,9% nel mese di maggio, portandosi cosi’ a quota 5,37 milioni di unita’.
Lo ha comunicato questa mattina il dipartimento del Commercio, sulla base dei dati forniti dall’associazione nazionale delle agenzie immobiliari.