Materie prime: Anglo American perde 5,5 miliardi
NEW YORK (WSI) – Molto pesante la perdita che subisce Anglo American sulla scia del crollo dei prezzi delle materie prime.
Il gigante minerario perde 5,5 miliardi di dollari nel 2015, molto più della perdita registrata nel 2014 (3,8 miliardi di dollari). L’amministratore delegato Mark Cutifani ha sottolineato che l’economia mondiale e la crisi ha rappresentato una sfida importante per l’industria mineraria.
“Non possiamo fare affidamento su un’inversione del crollo dei prezzi a breve. Il 2016 si sta già delineando come (l’anno) più impegnativo. Le opinioni sono divise sul fatto che sia stato o meno toccato il fondo del ciclo…quindi le cose potrebbero ancora peggiorare prima di andare meglio”.
Proprio lo scorso dicembre, il colosso aveva annunciato un piano di ridimensionamento del proprio business per far fronte alla pesante caduta dei ne oggi si unisce ad altri gruppi minerari, tra cui Rio Tinto, Glencore e Vale del Brasile, nel taglio della distribuzione di dividendi agli azionisti.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.