Matteo Renzi sembra più aggressivo del solito anche alla stampa internazionale, ma se è così, non è certo per la carrellata di successi, mostrati di recente nel suo slide show: è, piuttosto, per l’oggettivo momento di difficoltà che sta colpendo l’Italia a causa di diversi fattori macro. Fra questi, va detto, molti sfuggono allo stesso controllo del governo italiano. “La fortuna sembra che gli abbia voltato le spalle”, scrive il Financial Times argomentando come, dietro al duello verbale con la Commissione europea e l’insistita retorica dell’Italia che riparte, c’è piuttosto un atteggiamento difensivo. “Renzi non ammetterebbe di essere sotto assedio, ma i suoi istinti di autoconservazione sono già visibili”.
Ricordiamo, ad esempio, che l’incremento del Pil italiano resta fra i più contenuti dell’Eurozona e ampiamente sotto la media del 2015 al +1,5%: secondo le previsioni, infatti, la crescita italiana si è attestata allo 0,6% a causa di un quarto trimestre più magro del previsto (+0,1% su base trimestrale). Insomma, l’economia italiana gode di una ripresa ancora fragile.
A questo problema s’è aggiunto nelle ultime settimane lo stress sul settore bancario, un fenomeno europeo certo non limitato alle azioni bancarie italiane, ma che ha colpito gli istituti nostrani con una veemenza superiore alla media, innescando il timore di una possibile nuova crisi finanziaria.
Infine, scrive il quotidiano britannico, non si dovrebbe sottovalutare “il dilemma strategico riguardo al come rispondere alla minaccia crescente dell’Isis, appena 200 miglia a sud dell’isola di Lampedusa”.
Ecco, dunque, che Renzi è costretto a ricorrere alla causa della flessibilità di bilancio per rinvigorire una ripresa meno forte di quanto sbandierato, un braccio di ferro continuo con Bruxelles che pare abbia frustrato i funzionari europei, che vedono allontanarsi l’Italia dai suoi target di rientro del debito. La battaglia finale avrà luogo, con il giudizio della Commissione Ue sulla Legge di stabilità, in primavera.
Il presidente Renzi sta raggiungendo risultati concreti sul piano della stabilizzazione del sistema politico, in particolare con l’arrivo delle riforme istituzionali (in attesa del voto popolare). Ma il modo con il quale risponderà alle tempeste che sta attraversando l’Italia, conclude il Ft, rischiano di generare rigetto nell’elettorato e un crescente isolamento internazionale.