Il presidente della Commissione europea sta con la cancelliera Angela Merkel e con quella “cultura del benvenuto” ai migranti che, per Jean-Claude Juncker, ha dato prova di grande lungimiranza. Intervistato dal quotidiano tedesco Bild, il presidente Juncker, va in soccorso alla cancelliera, la cui decisione di accogliere oltre un milione di migranti nel 2015 ha sollevato numerose critiche, non solo fra la popolazione, ma anche fra gli stessi membri della coalizione di governo.
“Alla fine stiamo vedendo i primi progressi”, ha dichiarato Juncker aggiungendo che il numero di migranti in arrivo in Grecia sta calando. Tuttavia ci vorrà tempo affinché “tutte le misure che abbiamo concordato nei mesi e nelle settimane scorse abbiano un effetto”.
Fra queste misure ricordiamo il contributo economico di 3 miliardi di euro riconosciuto alla Turchia per sostenere le spese dei profughi e per il controllo delle coste; il sistema di ripartizione a quote (che finora ha coinvolto una minima parte degli ingressi); la sospensione de facto della Convenzione di Dublino, che ha permesso il passaggio diretto alla registrazione in Paesi come la Germania, che non sono quelli di primo ingresso per i migranti.
“Le politiche di migrazione europee che io e lei stiamo perseguendo alla fine prevarranno. E’ la forza politica a dire che possiamo farcela. Qualsiasi altra cosa è una capitolazione consegnata ai populisti”, ha dichiarato il presidente della Commissione Ue. Angela Merkel, la cui popolarità è drasticamente scesa in seguito alla crisi dei migranti, resta comunque a capo di una coalizione che, nel suo complesso, è ancora la più grande della Germania. “Penso soprattutto alla lungimiranza della politica di riunificazione tedesca di Helmut Kohl” ha aggiunto Juncker, “la storia gli ha dato ragione e questo dimostra che anche Angela Merkel la avrà”.