Fed accontentata: inflazione Usa cresciuta più del previsto
A gennaio l’indice dei prezzi al consumo è cresciuto dell’1,4% su base annuale, al top dal 2014. Su base mensile invece il risultato è invariato. Le aspettative del mercato erano in media per un rialzo più contenuto, dell’ordine dell’1,3%. Escludendo componenti volatili come vettovaglie ed energia, l’aumento dell’inflazione è stato del 2,2%, sopra le attese che erano in media per un +2,1%. La Federal Reserve dovrebbe essere contenta del risultato.
Le cifre sull‘inflazione hanno spinto in rialzo il dollaro, dal momento che le cifre aumentano le chance di una stretta monetaria quest’anno. La Fed ne ha promesse quattro nel 2016, ma i deludenti dati macro in ambito di manifattura e lavoro potrebbero fare cambiare idea alle autorità di politica monetaria, che hanno già dimostrato di essere in uno stato di confusione.
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Chiusura incolore ma sui massimi intraday per le borse europee dopo il core Pce Usa. A Piazza Affari, lieve flessione per il Ftse Mib
Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.