Usa: attività manifatturiera al minimo dal 2012. Campanello d’allarme
ROMA (WSI) – Notizie poco incoraggianti dal fronte macroeconomico degli Stati Uniti. Stando a quanto riporta Markit nelle sue stime preliminari, l’indice PMI Usa di febbraio si è attestato a 51 punti, facendo peggio delle stime. Gli analisti avevano previsto infatti un valore a 52,3 punti dopo i 52,4 punti di gennaio.
Si tratta del valore minimo dall’ottobre del 2012. Markit ha motivato il dato con “le condizioni meteorologiche estreme”. Detto questo, nella sua nota si legge anche che “ogni sottoindice del sondaggio preliminare sull’indice PMI, a partire dall’output, dagli ordinativi e dalle esportazioni per arrivare fino all’occupazione, alle scorte e ai prezzi, fa suonare un campanello d’allarme sulle condizioni di salute dell’attività manifatturiera.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.