Piazza Affari ha chiuso contrastata, con tre indici in positivo e il Nuovo Mercato in negativo, una giornata particolarmente vivace e ricca di scambi.
Il Mibtel ha chiuso a 26.617 punti, con un guadagno dell’ 1,84%, il MIb30 ha chiuso in rialzo del 2,20% a 37.886 punti, il Midex ha guadagnato lo 0,33%. In controtendenza il Nuovo Mercato (-0,67% a quota 2829 punti), trascinato al ribasso da Tiscali.
La Borsa di Milano non ha risentito delle notizie legate al ribasso delle vendite dei chip. Gli indici hanno comunque giovato della virata in positivo degli indici americani, in ripresa dopo la pubblicazione di positivi dati macroeconomici.
Rispetto alla norma, l’andamento del mercato in Italia oggi è stato legato più espressamente a tre questioni interne.
La prima è l’opa ostile su Montedison lanciata da Fiat ed Edf e destinata a mutare l’assetto dell’universo energetico nel nostro paese.
L’offerta pubblica prevede l’acquisto da parte di Italenergia (consorzio capeggiato dalla Fiat) di azioni Montedison a €2,82 e Edison (+5,1%) a €11,6.
Il titolo Montedison, come previsto, al rientro alle contrattazioni ha subito una forte contrazione del valore, avvicinandosi al prezzo di Opa fissato a €2,82 e fermandosi a €3,09 con una perdita del 6,62% . Il titolo ha però dimostrato una forza maggiore rispetto alle attese, fermandosi sopra la soglia dei €3. Gli operatori sentiti da Wall Street Italia non hanno risposte certe sul perché.
Alcuni ipotizzano che la parola fine allo scontro su Montedison non sia ancora arrivata e altri, malgrado le poche probabilità, parlano anche della possibilità di una contro Opa cui qualcuno vuole credere.
Bene Fiat, (+8,46% a €25,12), nonostante Abn Amro abbia mostrato perplessità sul cambio di strategia.
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Piazza Affari: Fiat, Abn Amro consiglia Reduce)
Denaro anche per Mediobanca (+3,45%), che ha ribattutto all’opa di Fiat con l’annuncio della vendita del 29% di Fondiaria e il 35% di Dieci, società controllata da Burgo. La prima sarà ceduta a Sai; la seconda a Financiere du Loch. La loro cessione permetterà l’abbattimento del debito di Montedison per 1.140 miliardi di lire.
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Opa su Montedison: speciale WSI
Tra gli altri titoli ha guadagnato terreno anche Hdp, che ha chiuso a +5,24% non solo perché gravita nell’orbita di Mediobanca, ma soprattutto perché oggi è scaduto il patto di sindacato della holding.
Il secondo tema della giornata interessa i telefonici. Olivetti (+4,62%) è cresciuta dopo l’approvazione dell’aumento di capitale da 1.162 miliardi di lire per l’innalzamento al 22,5% della quota Bell in Olivetti.
Rasfin ha emesso un giudizio “Hold”, cioè tenere, sul titolo.
In denaro anche TIM (+3,92%) e Telecom Italia (+3,07%).
Nella galassia di Roberto Colaninno recuperi marginali anche per Seat Pagine Gialle (+0,65%). Entro oggi si conoscerà il risultato dell’offerta pubblica di acquisto e scambio lanciata sulla svedese Eniro.
Il fallimento sembra comunque scontato, in quanto Telia, controllante di Eniro con il 49%, aveva già detto che non avrebbe portato i suoi titoli in opas.
Meglio gli altri editoriali, come L’Espresso, che ha guadagnato l’1,48% e Mediaset che ha chiuso in rialzo del 2,56% a €10,25.
Nel comparto dei petroliferi ENI ha chiuso piatto, (+0,04%) con oltre 11 milioni di scambi. Il titolo è sotto i riflettori per il contratto da $1 miliardo per lo sfruttamento di un grosso giacimento petrolifero in Iran. Intesa-Bci ha emesso il giudizio “Outperformer”, cioè farà meglio del mercato. Il titolo ha anche risentito del giudizio di Lehman Brother su alcuni petroliferi europei (Vedi Ultimi ratings Ue: Upgradings e downgradings).
Nel comparto dei semiconduttori, il titolo STMicroelectronics è cresciuto del 2,6%, recuperando quota €40.
La terza questione è legata a Tiscali. Il titolo ha trascinato al ribasso il Nuovo Mercato e ha chiuso con un pesante -5,66 a €9,47. Gli investitori sembrano voler accelerare un processo che, secondo quanto anticipato da Wall Street Italia nei giorni scorsi, dovrebbe portare il titolo ancora più in basso.
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Piazza Affari: Tiscali, un destino a €6).
Il titolo ha risentito del rating di Lehman Brothers, ha tagliato da €10 a €7 euro il target price e ha ribadito la raccomandazione “Sell”, cioè vendere. Tra le motivazioni: strategia del business e prevista scadenza, nel settembre 2001, degli accordi di lock-up con azionisti non strategici.