Fmi al G20: “economia mondiale più vulnerabile”, fate qualcosa
NEW YORK (WSI) – “Non c’è una crisi e quindi dal G20 non c’è da attendersi una risposta d’emergenza”. Commenta così il segretario al Tesoro americano, Jack Lew cercando di placare gli animi dopo che il Fmi ha messo in luce i crescenti rischi al ribasso per la crescita globale.
In un documento che i tecnici del Fondo hanno preparato in vista del G20 dei ministri finanziari e i governatori delle banche centrali in programma a Shanghai, si evidenzia che fra i rischi che pesano sull’economia ci sono le turbolenze finanziarie e la Cina. Il Fondo guidato da Christine Lagarde invita così i leader del G20 a creare l’espediente che possa contenere i rischi legati a shock che non riguardano prettamente l’economia come la crisi dei rifugiati, il terrorismo e le epidemie globali.
In ambito Ue poi l’Fmi si rivolge direttamente alla BCE affinchè sostenga gli stimoli all’economia, il quantitative easing insieme ad un mix di politiche, incluse quelle di bilancio e riforme strutturali.
”Con un’inflazione bassa, la Bce dovrà continuare a segnalare la forte volontà di usare tutti gli strumenti disponibili fino a che centrerà l’obiettivo della stabilità dei prezzi. Il QE dovrebbe essere sostenuto da un più bilanciato mix di politiche, incluse quelle di bilancio e le riforme strutturali”.
L’Fmi ha avvertito che potrebbe rivedere al ribasso le stime sulla crescita globale
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Finale positivo a Piazza Affari, nonostante i ribassi delle banche. Male gli indici Pmi, torna in voga taglio tassi Bce da 50 bp
Gli indici di Wall Street mostrano andamenti contrastati mentre gli investitori valutano i dati macroeconomici dell’eurozona e le possibili nomine del presidente eletto Trump. L’attenzione è anche rivolta ai dati PMI e alla fiducia dei consumatori negli USA, con il mercato che specula su un possibile taglio dei tassi da parte della Fed.
Ferrari ha acquistato 18.671 azioni ordinarie sul New York Stock Exchange come parte del suo programma di riacquisto azionario. L’acquisto rientra nella quinta tranche di un piano pluriennale da 2 miliardi di euro previsto fino al 2026.
Bosch, il leader mondiale nella fornitura di componenti per autoveicoli, ha dichiarato l’intenzione di ridurre 5.550 posti di lavoro a livello globale, principalmente in Germania, a causa delle sfide nel mercato delle auto nuove. La produzione globale di veicoli è prevista stagnare o diminuire leggermente, influenzata dalla domanda calante, dalla transizione ai veicoli elettrici e dalla crescente concorrenza cinese.