Mercedes nel mirino dell’Epa per monitorare le emissioni
L’Agenzia per la protezione ambientale statunitense (Epa) ha richiesto informazioni Mercedes-Benz relative alle emissioni di alcune vetture del produttore tedesco. Mentre l’Epa non ha commentato la notizia, un portavoce della Daimler (il gruppo di cui Mercedes fa parte) ha confermato che la collaborazione con le autorità è completa e che le Mercedes sono pienamente rispettose delle norme. L’azione ha fatto seguito a un’azione legale mossa dall’ufficio legale Hagens Berman lo scorso 18 febbraio: la rappresentazione dei veicoli BlueTec, promossi come “i diesel più puliti e avanzati del mondo”, sarebbe falsa. Secondo quanto contenuto nell’azione legale la casa automobilistica avrebbe programmato i suoi veicoli diesel puliti per emettere livelli illegali e pericolosi di ossidi di azoto, 65 volte superiori a quelli consentiti dall’Epa quando si opera a temperature inferiori a 10 gradi.
Breaking news
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.
A settembre, i prezzi all’importazione in Italia hanno registrato una diminuzione dello 0,7% su base mensile e dello 0,5% su base annua, principalmente a causa del calo dei prezzi dei prodotti energetici. L’Istat evidenzia questo nuovo trend di ribasso che si discosta dall’aumento dell’1% osservato ad agosto, rendendo evidente l’influenza dei mercati energetici sull’economia italiana.