NEW YORK (WSI) – Recupera nel finale la Borsa Usa, che chiude la seduta odierna sopra la parita’ in attesa della pubblicazione del dato sull’occupazione previsto per domani.
Nel finale, il Dow Jones sale dello 0,26% a 16.943 punti, lo S&P 500 mette a segno un guadagno dello 0,35% mentre il Nasdaq avanza dello 0,09%.
Sul fronte macro il dato sulle nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, cresciute di sei mila unita’ a quota 278.000 contro attese per un calo di 2.000 unita’.
Le richieste dei senza lavoro per l’erogazione di una indennità restano comunque su livelli bassi e la media di quattro settimane, meno soggetta alle fluttuazioni, non solo e’ scesa di 1.750 unita’ a 270.250 ma e’ sotto i livelli del 2015, pari a circa 278.000 unita’. Non resta che aspettare il rapporto sull’occupazione americana di febbraio che il governo Usa pubblichera’ domani.
Intanto la produttivita’ nel quarto trimestre 2015 e’ scesa del 2,2%, meglio del -3% registrato nella prima lettura ma si tratta comunque dell’andamento piu’ debole dal primo trimestre del 2014. Nell’intero anno scorso la produttivita’ e’ salita dello 0,7%, sotto la media annuale che dal 2007 era pari a un rialzo dell’1,2% (comunque sotto la media post-Seconda guerra mondiale pari a +2,2%). I fari ora sono sull’Ism non manifatturiero di febbraio, in arrivo alle 16 italiane.
Dopo tre sedute consecutive in rialzo, il petrolio oggi si e’ indebolito. Al Nymex, il contratto ad aprile ha perso 4 centesimi, lo 0,11%, a quota 34,62 dollari al barile. Nel durante si era spinto fino a 35,32 dollari.
Nel suo beige book la Federal Reserve ha espresso preoccupazioni sulla produzione industriale, sul manifatturiero e sull’impatto del dollaro forte sulle esportazioni. Alla luce degli ultimi interventi dei membri della Fed, secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo a marzo il braccio di politica monetaria FOMC “dovrebbe mantenere i tassi fermi mentre valuta l’impatto della restrizione delle condizioni finanziarie e della turbolenza recente”, mantenendo però chiaro che il sentiero dei tassi, seppure molto graduale, porta sempre verso l’alto.
Il dato cruciale della settimana e’ comunque in calendario domani, quando il governo Usa diffondera’ il rapporto sull’occupazione nel mese scorso. In generale i timori di una recessione della prima economia al mondo si sono recentemente attenuati, cosa che ha permesso ai rendimenti dei titoli di stato Usa di risollevarsi recentemente.
Un ottimo rapporto sul mercato del lavoro americano potrebbe fare scattare le vendite dei Treasury, ma le pressioni al ribasso potrebbero essere contenute: i rendimenti offerti in America sono comunque piu’ attraenti di quelli di Giappone e Germania, i titoli di stato percepiti piu’ sicuri insieme a quelli Usa. Il decennale vede i rendimenti – che si muovono inversamente ai prezzi – fermi all’1,8476% dall’1,848% di ieri. Il titolo a tre mesi viaggia allo 0,295%