Tra gli analisti e gli operatori interpellati da Wall Street Italia, il consenso è che STMicroelectronics è nel pieno di un trend ribassista nonostante il mercato stia premiando il titolo dopo la diffusione dei dati semestrali.
Il gruppo italo-francese che produce semiconduttori ha riportato un utile netto nel primo semestre dell’anno in forte calo rispetto all’anno scorso ma ha detto che si aspetta un miglioramento nel quarto trimestre del 2001.
(Vedi Utili STM: il comunicato della società e Utili: STM, $176,3 mln nel 1° semestre 2001)
Nonostante il rimbalzo delle ultime sedute, il titolo è molto debole, avendo accumulato nelle scorse settimane ribassi su ribassi e dovuto registrare un downgrade da parte di Abn Amro (Vedi Piazza Affari: STM subisce downgrade di Abn Amro).
Dagli oltre €44 di un mese fa oggi il titolo passa di mano intorno a €34,20 dopo essere peraltro già risalito dalle quotazioni dei giorni precedenti.
Da luglio del 2000 a oggi sono stati registrati sette massimi, uno più basso dell’altro, e sette minimi, anch’essi uno più basso dell’altro.
“E’ la dimostrazione – dice a Wall Street Italia il trader di una Sim straniera – che i venditori stanno avendo la meglio, e che sono disposti a vendere a prezzi sempre più bassi. Come quando si è pronti a perdere pur di salvare il salvabile”.
Matteo Serio, responsabile della gestione patrimoniale di Cofimo Sim (gruppo SAI), nota che STMicroelectronics è “la tipica azienda in forte espansione, con crescita sostenuta finanziata per lo più da capitale proprio; ciò che la caratterizza è che ha un flusso di cassa negativo, cioè consuma nel suo ciclo produttivo più cash di quanto ne produca: questo è tipico dei settori nuovi in forte sviluppo, ma quello dei semiconduttori è ormai un settore maturo”.
Serio sottolinea che ci sono concorrenti di STMicroelectronics, come Intel, che invece non si mangiano liquidità. “STM ha una redditività operativa in linea con il settore, ma il fatto di consumare troppa liquidità la porta a una forte dipendenza dal mercato dei capitali per finanziare con investimenti la propria crescita, e inoltre la porta a dare un rendimento sul capitale investito inferiore ai concorrenti”.
Secondo Erasmo Paolella, gestore di Banque Cortal, “STM rischia di finire a €20 entro il mese; si tenterà l’avventura rialzista di chi aveva comprato a suo tempo intorno ai €31, ma poi il titolo scenderà di nuovo”.
L’operatore fa notare che dai €5 del debutto a ottobre 1998 ai massimi fatti segnare a €72, il titolo si era rivalutato 15 volte. “Ora si è dimezzato rispetto ai massimi, e questo sembrerà certamente una tragedia per chi ha comprato sui massimi, ma se si guarda in un’ottica più ampia allora si vede che rispetto ai minimi è 7-8 volte rivalutato”.
Anche per Maurizio Milano, analista tecnico di Banca Sella, il quadro è negativo. “STM ha un supporto fortissimo a €31,60-€32,20; a quel livello ci sarà un rallentamento della discesa provocato da tentativi rialzisti in controtendenza ipotizzando un rimbalzo. E’ un gioco pericoloso”.
Nel caso invece dovesse rompere al ribasso il supporto di €31,60-€32,20, aggiunge Milano, il titolo scivolerebbe a €25,70-€26,20.
Secondo Andrea Savio, analista tecnico di Gestnord Intermediazione Sim, dopo i ribassi il titolo potrebbe ripartire al rialzo, “magari fino di nuovo a €40-€41”.