Nonostante l’indecisione di inizio seduta, gli indici americani riescono a consolidare i guadagni di meta’ giornata. In mancanza di utili significativi, gli investitori sembrano guardare con ottimismo all’economia, dopo i dati sull’inflazione e sulla fiducia consumatori.
A guidare i rialzi e’ il settore high tech, dove il Nasdaq Composite riesce a mettere a segno un guadagno di circa l’1%, ad un soffio dall’importante soglia dei 2.100 punti. Bene anche l’indice Dow Jones che segna un incremento di circa lo 0,5%.
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Dopo il rally scattato nella seduta di giovedi’ grazie alla pubblicazione di bilanci trimestrali positivi da parte dei colossi americani Yahoo! (YHOO – Nasdaq) e Motorola (MOT – Nyse), gli investitori attendono adesso la tornata di utili della prossima settimana.
Louis Navellier, di Navellier Performance Funds, si e’ detto entusiasta del primo round di bilanci societari positivi, come pure dell’annuncio fatto mercoledi’ da Microsoft (MSFT – Nasdaq), che vede vendite superiori alle attese per il secondo trimestre dell’anno.
Navellier resta tuttavia cauto, sottolineando che le buone notizie tendono a essere piu’ numerose all’inizio della stagione degli utili, mentre “le cattive notizie giungono generalmente verso la fine del periodo in cui vengono diffusi i bilanci aziendali”.
In attesa di ricevere maggiori rassicurazioni sullo stato di salute delle societa’ americane e dei loro utili, gli investitori hanno preferito portare nuovamente l’attenzione verso l’economia USA ed hanno accolto favorevolmente i dati della mattina.
Il dipartimento del Lavoro USA ha fatto sapere che in giugno l’indice dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti, una misura delle pressioni inflazionistiche, ha registrato un calo dello 0,4%, il calo piu’ marcato dal febbraio 1999. Positivo anche il ‘core rate’, ovvero l’indice depurato dalle componenti piu’ volatili, che per giugno mostra un rialzo contenuto allo 0,1%.
Secondo Anthony Crescenzi di Miller & Tabak, le notizie economiche di oggi rinforzano in gran parte le informazioni gia’ date per scontate dai mercati, ma danno anche buone notizie per l’America delle societa’.
“Innanzitutto, grazie a un netto calo dell’indice dei prezzi alla produzione, sembra che ora sia in atto un trend disinflazionistico – ha detto Crescenzi – questo inverte il trend al rialzo iniziato nella prima parte del 1998 e terminato all’inizio di quest’anno”.