NEW YORK (WSI) – Che le banche italiane siano in crisi non è un segreto, ma i toni forti usati da alcuni media tedeschi fanno pensare più a una situazione simile a quella della Grecia o di Cipro nel 2013, piuttosto che in quella di un sistema sicuramente pieno di problemi, primo fra tutti l’ammontare di sofferenze bancarie in portafoglio così come l’intreccio pericoloso tra debito privato e pubblico.
Il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, vicino alla Cancelliera tedesca, parla di crediti marci massicci, che minaccia la sopravvivenza dell’intero settore, e di un contesto di sfiducia dei clienti che ha messo in fuga i correntisti, una crisi esacerbata dal crac delle quattro banche regionali, salvate con il piano di bail-in a fine 2015.
L’attacco dell’editorialista tedesco al governo Renzi e alla gestione della crisi del settore, non tiene però conto e non cita nemmeno i grossi problemi delle banche in Germania, che hanno spinto l’esecutivo a creare una bad bank. In particolare deve preoccupare la situazione di Deutsche Bank, i cui titoli hanno perso il 35% nelle prime settimane del 2016 in Borsa –
“Il premier italiano Matteo Renzi parla volentieri delle difficoltà di Deutsche Bank e mette spesso in discussione la stabilità del sistema bancario tedesco. Forse, però – si legge in prima pagina – il premier italiano dovrebbe guardare in casa propria, dal momento che le banche italiane affrontano una crisi profonda”.
Il quotidiano da sempre vicino alla Cancelleria di Berlino, quotidiano considerato la voce “ufficiosa” di Angela Merkel e della CDU, partito di maggioranza relativa in Germania, non usa giri di parole.
“L’enorme fardello rappresentato dai crediti in sofferenza minaccia la sopravvivenza di alcuni istituti bancari italiani – si continua a leggere nell’editoriale di oggi -. Per questo ora l’autorita’ di sorveglianza sulle banche della Bce sta esaminando quotidianamente la solvibilità dei singoli istituti”.
Quindi, secondo il giornale Frankfurter Allgemeine Zeitung, non solo Banca Carige sarebbe monitorata da vicino dalla Bce, che ha chiesto un nuovo piano operativo entro fine mese all’istituto ligure, mettendo in chiaro che dovrà ricorrere a un aumento di capitale per coprire le colossali perdite dei crediti inesigibili iscritti a bilancio.
“Anche i correntisti italiani dubitano della stabilità delle loro banche, e per questo aumentano i ritiri dei depositi, specie nelle banche considerate più a rischio. Dopo anni di recessione e dopo le verifiche della Bce nel 2014, le difficoltà delle banche italiane sono ormai note”.
Nonostante gli istituti di credito abbiano registrato i risultati peggiori agli stress test condotti dalla Bce, secondo l’editoriale di Markus Fruhauf “non è successo ancora nulla: la colpa e’ dei direttori delle banche e degli enti italiani preposti alla vigilanza”. Qui arriva l’attacco diretto alla presunta inerzia del governo italiano.
“La politica italiana, però, preferisce sviare l’attenzione. Renzi ha messo addirittura gli occhi sulle garanzie degli obblighi bancari in Germania che, a suo dire, dovrebbero essere estese anche alle banche italiane in difficoltà. La Germania deve rispondere con un secco diniego alle pressioni per una estensione delle garanzie tedesche ai sistemi bancari degli altri paesi dell’area euro“.
Fonte: FAZ