PARIGI (WSI) – Il 53% del popolo francese vorrebbe che fosse indetto un referendum sull’ipotesi di Frexit, ovvero di uscita dalla Francia dall’Unione Europea. È il risultato più importante di un sondaggio condotto dall’Università di Edimburgo a fine febbraio in sei paesi dell’Ue (oltre alla Francia hanno partecipato Polonia, Irlanda, Spagna, Svezia e Germania) e pubblicato la scorsa settimana.
Il caso britannico della Brexit, con il paese seconda forza economica dell’Ue che si esprimerà sull’appartenenza o meno al blocco europeo il prossimo 23 giugno, rischia di scatenare una serie di effetti a catena negativi nel continente. Quasi la metà (44%) dei francesi vorrebbe vedere partire gli inglesi.
Lo studio reso noto qualche giorno fa è il primo a dare il polso dell’opinione pubblica europea riguardo a un dibattito che invece è da tempo aperto nel Regno Unito dove ha generato polemiche e attriti. La questione polarizzante ha messo in risalto le divisioni in seno all’Ue. Anche in Svezia, Spagna e Germania le persone a volere un referendum sono numerose e sfiorano il 50% (49, 47 e 45% rispettivamente).
Brexit rischia di innescare effetto domino
Il referendum britannico ha aperto prospettive insolite, con la gente combattuta tra la speranza e la paura che suscita un evento di cui non si possono conoscere le conseguenze effettive. L’evento di Brexit sarebbe un pericoloso salto nel buio e dalle stime pubblicate emerge come sul breve e medio termine l’impatto sarà negativo, in particolare per la sterlina, per le attività commerciali e per gli investimenti nel Regno Unito. Ma nel caso della Francia darebbe anche una ritrovata libertà sovrana, economica, finanziaria e commerciale.
Di tutti i cittadini interpellati, abbiamo visto che i più inclini a reclamare l’abbandono dall’Ue sono i francesi. Ma sono anche quelli che più vorrebbero vedere applicate le misure anti immigrati che il premier britannico David Cameron ha ottenuto, almeno in misura parziale, per il suo paese.
Un francese su quattro di quelli intervistati nel sondaggio si augura infatti restrizioni alle regole sulla libertà dei movimenti nell’area europea, ossia chiede una revisione del Trattato di Schengen, tra i patti fondatori dell’Europa Unita per i principi e rispetto dei diritti espressi.
Fonte: Le Monde