“Surplus britannico di 10 miliardi? Probabile solo al 50%”
Le prospettive economiche deteriorate hanno inciso sul bilancio pubblico, lo ha riconosciuto ieri il ministro delle Finanze, George Osborne, ragione per la quale, secondo il direttore dell’Institute for Fiscal Studies, le probabilità di raggiungere un surplus di bilancio di 10 miliardi di sterline entro il 2020 scendono al 50%.
Il direttore dell’Ifs, intervenuto alla Bbc Radio4, ha affermato che il governo “sarà forzato a applicare alcuni aumenti fiscali appropriati e, forse, trovare ulteriori tagli alla spesa”.
Il ritorno al suplus pubblico è stato promesso in precedenza dallo stesso esecutivo di Londra, che al momento sta mettendo in essere i provvedimenti necessari a mantenere l’impegno. Alcune mosse sono state oggetto di polemica da parte dell’opposizione laburista, come i tagli alla spesa dedicata ai disabili. L’obiettivo del surplus non è un “feticcio”, ha affermato il cancelliere Osborne, “concerne la sicurezza economica, quella di un Paese che abbia un piano”.
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A settembre, il fatturato dell’industria italiana ha subito una flessione sia in termini congiunturali che tendenziali, segnando il quinto calo consecutivo. I dati mostrano una diminuzione dello 0,3% in valore e dello 0,1% in volume rispetto al mese precedente, mentre su base annua il calo è del 5,7% in valore e del 4,7% in volume.
Le borse di Hong Kong e Shanghai terminano il mese di novembre con risultati contrastanti. Nonostante le incertezze economiche, l’indice Hang Seng vede una crescita costante nel 2023, mentre Shanghai registra un leggero aumento mensile.
Il Prodotto Interno Lordo (PIL) della Svizzera ha registrato una crescita dello 0,2% nel terzo trimestre, un rallentamento rispetto al trimestre precedente. Il Ministero dell’Economia ha confermato i dati precedenti, indicando che il calo è dovuto a una diminuzione dei consumi delle famiglie e degli investimenti nelle costruzioni, oltre a un rallentamento nel settore chimico-farmaceutico.
Il MoU si propone di effettuare attività di ricerca e sviluppo nelle aree geografiche di comune interesse, inclusi alcuni Paesi coinvolti dal Piano Mattei