NEW YORK (WSI) – Per affrontare la situazione di grave crisi scaturita dal Black Monday dello scorso agosto e fermare il crollo incontrollato di Borsa, la banca centrale cinese ha chiesto aiuto alla Federal Reserve. Trovandosi a dover fare i conti con un tonfo a candela improvviso dei mercati azionari, la People’s Bank of China ha fatto appello a degli esperti in materia di cali devastanti di mercato.
Le autoritĂ monetarie cinesi hanno chiesto e ottenuto il play book della banca centrale americana relativo alle misure intraprese nei giorni immediatamente successivi al crollo di Wall Street del 1987.
Il 27 luglio le autorità cinesi di politica monetaria hanno fatto recapitare alla Fed una email il cui oggetto era: “Il vostro aiuto immediato sarebbe molto gradito!” (“Your urgent help is greatly appreciated!“).
Stando a quanto riferito da Reuters in una anteprima, un messaggio mandato a un funzionario della banca di Washington, il più alto rappresenante per le Americhe della banca centrale cinese, Song Xiangyan, ha fatto riferimento al crollo dell’8,5% dei mercati azionari cinesi, dicendo che “il mio governatore vorrebbe attingere dalla vostra esperienza positiva”.
Il crollo dei mercati cinesi nell’agosto dell’anno scorso ha avuto un effetto farfalla nel resto del mondo finanziario, provocando pesanti perdite anche nelle Borse occidentali. Qualche ora dopo la Fed ha inviato alla banca centrale cinese un plico di documenti in cui vengono descritte nel dettaglio le misure intraprese dalla controparte statunitense come reazione al crash dei mercati statunitensi nel 1987.
Le autorità di politica monetaria della Fed hanno dato il via a una riunione il giorno successivo al pesante crollo delle Borse in Cina. Tra le dichiarazioni fatte dalla banca centrale, c’è stata anche quella secondo cui il rallentamento della seconda economia al mondo si farebbe fatto sentire anche sull’America.
Il fatto che la Cina abbia contagiato i mercati finanziari di tutto il mondo dice quanto sia diventato importante il paese asiatico, sia come potenza economica su scala mondiale, sia come mercato di capitali. La stessa Fed in settembre ha citato i problemi dell’economia cinese tra i fattori che l’hanno convinta a rimandare il rialzo dei tassi di interesse.
Fonte: Reuters