I timori per la Brexit favoriscono i bond britannici
MILANO (WSI) – Le preoccupazioni per un’eventuale Brexit (l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea che verrà votata a referendum il prossimo 26 giugno) stanno favorendo i gilts britannici nella ricerca di asset sicuri. Allo stesso tempo le possibilità che la Banca d’Inghilterra decida di operare un rialzo dei tassi d’interesse stanno diminuendo.
I titoli di stato britannici decennali hanno visto il rendimento calare di tre punti base all’1,4% questa mattina, era all’1,96% a fine 2015, mentre il minimo è stato toccato l’11 febbraio all’1,226%. Secondo John Wraith, gilts strategist presso Ubs, le possibilità di un rialzo dei tassi d’interesse restano basse fino a che crescita e timori per una Brexit non avranno preso la strada più rassicurante.
Breaking news
La seduta di Wall Street apre in rialzo grazie alla spinta di Apple e Netflix, con il Nasdaq in crescita. Nonostante una chiusura leggermente in calo ieri, i principali indici mostrano segni positivi grazie a dati macroeconomici favorevoli. Tuttavia, il petrolio Wti segna una diminuzione del prezzo al Nymex.
Il mercato edilizio americano ha subito una contrazione a settembre 2024, con un calo dello 0,5% nei nuovi cantieri avviati e una diminuzione del 2,9% nei permessi edilizi. Le aspettative degli analisti prevedevano un calo meno marcato nei permessi.
I mercati azionari cinesi hanno chiuso in netto rialzo, con l’indice Hang Seng di Hong Kong in aumento del 3,61% e lo Shanghai Composite del 2,91%. Questo avviene dopo le nuove misure di finanziamento della banca centrale cinese. Il PIL del terzo trimestre è cresciuto del 4,6%, superando le previsioni, ma non ha influenzato negativamente le contrattazioni.
Il Volvo Group ha registrato un calo del 29% dell’utile netto nel terzo trimestre a causa di un rallentamento nei settori del trasporto merci e delle costruzioni in Europa. Le vendite sono diminuite del 12%, con una contrazione del mercato degli autocarri in Europa, Nord America e Asia, ad eccezione della Cina. Il CEO Martin Lundstedt esprime incertezza sugli sviluppi macroeconomici a breve termine.