NEW YORK (WSI) – Un nuovo allarme delle agenzie di rating sulla Cina rischia di alimentare le già forti turbolenze sui mercati finanziari. In un paese in cui le autorità sembrano aver perso il controllo della situazione, in realtà non stupisce più di tanto vedere che Standard & Poor’s abbia deciso di tagliare a negative le prospettive creditizie a lungo termine.
Anche a Hong Kong è stato riservato lo stesso trattamento da parte della società americana. Un outlook negativo significa che i rating di Pechino e dell’isola ad amministrazione britannica rischiano di essere tagliati. L’agenzia ha citato i crescenti rischi riguardanti la sostenibilità del credito del governo statale proprio nel giorno in cui una grande banca ha fatto default sul proprio debito.
Il default di Guosen Securities è peraltro il primo in 20 anni di tempo per un’azienda cinese a controllo statale in un mercato offshore e potrebbe creare un pericoloso precedente, cambiando radicalmente il modo in ci le società pubbliche vengono gestite in questi mercati d’ora in avanti.
Va comunque ricordato che il rating della Cina rimane abbastanza elevato (AA-) e anche nell’eventualità di un declassamento il giudizio sarebbe probabilmente di A+, che sarebbe sempre molto meglio di tutti i paesi dei mercati emergenti.
Sui mercati finanziari, il trimestre è stato molto volatile per l’azionario, mentre sul valutario lo yuan ha guadagnato lo 0,1% sul dollaro oggi, portandosi sui massimi di tre mesi e mezzo nei confronti della valuta rivale americana.