ROMA (WSI) – È bastato ridurre i vantaggi contributivi dedicati ai datori di lavoro che assumono ed ecco che in Italia torna immediatamente a diminuire il numero degli occupati. È successo a febbraio, mese durante il quale è invece salito il tasso dei senza lavoro, che raggiunge l’11,7% in aumento dello 0,1%. Il numero dei disoccupati cresce dello 0,3% pari a +7 mila, sintesi di una crescita tra gli uomini e un calo tra le donne.
Secondo quanto riporta l’Istat dopo la crescita di gennaio 2016 (+0,3%, pari a +73 mila), a febbraio la stima sul livello di occupazione è scesa dello 0,4% (-97 mila persone occupate). I dati non sono quelli definitivi, bensì preliminari. A dispetto dei proclami del governo Renzi, che si è vantato a più riprese degli effetti benefici del Jobs Act, è calato anche il numero di lavoratori stabili (-92mila occupati). La diminuzione dell’occupazione coinvolge indifferentemente uomini e donne, ma si concentra tra i 25-49enni.
Il tasso di occupazione, pari al 56,4%, è calato dello 0,2% rispetto al mese precedente. La causa del peggioramento generalizzato del mercato del lavoro è da attribuire, con ogni probabilità, al taglio degli sgravi contributivi previsto nella manovra finanziaria del 2016 per le nuove assunzioni.
Migliora intanto la situazione per i giovani, anche se appena leggermente. Il tasso di disoccupazione per gli under 25 è infatti stato di un punto decimale più basso rispetto al mese precedente, con la percentuale che si è posizionata al 39,1% in febbraio. Sono sempre le stime preliminari dell’Istat.
L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari al 10,1% (cioè un giovane su 10 è disoccupato). Tale incidenza è in lieve aumento (+0,1 punti) rispetto a gennaio. Nell’ultimo mese cresce tra i 15-24enni il tasso di occupazione (+0,2 punti) e cala il tasso di inattività (-0,3 punti).