NEW YORK (WSI) – La Grecia esagerava quando tempo fa diceva di essere ostaggio dei ricatti del Fmi? A quanto pare no. Lo dimostra una trascrizione di un intervento di Christine Lagarde, numero uno dell’istituto di Washington, che all’epoca affermò come il Fondo ci guadagna quando le cose vanno male e invece ci perde in assenza di crisi.
“Quando il mondo intorno all’Fm va male, noi prosperiamo” ha detto, aggiungendo che ” prestando denaro, ci guadagniamo in interessi“. Al contrario, quando ci attraversano anni di Sviluppo per l’Fmi le cose non vanno bene, non solo finanziariamente”.
Per quanto il concetto espresso non sia una novità vera e propria in quanto tale, rimane comunque un’ammissione sconvolgente. L’intervista si conclude con il direttore generale dell’Fmi che dice che “dobbiamo essere in grado di inventare e di reinventarci in tanti modi.”
L’intervento risale all’aprile di quattro anni, quando Lagarde ha risposto alle domande della Wharton School americana, ma vale la pena riproporla ora che sono emerse le rivelazioni scottanti di Wikileaks sui negoziati in corso sulla crisi del debito greco.
Dalle intercettazioni riproposte dal gruppo di Julien Assange, emerge l’intenzione dei due principali emissari dell’Fmi in Europa e in Grecia, Thomsen e Velkouleskou, di adottare una strategia volta a provocare una crisi del debito e spingere Atene sull’orlo del default.