ROMA (WSI) – Non solo Fed, ora anche la Bce ora confonde i mercati. Mentre le minute della Federal Reserve smorzano i timori su un aumento dei tassi già ad aprile, dagli esponenti della Bce arriva un no secco alla possibile adozione dell’helicopter money, ovvero dell’opzione dell’accredito di denaro direttamente distribuito alla popolazione per stimolare i consumi. Parlando più semplicemente, allo scenario dei soldi che cadono dal cielo.
Ad affermarlo sono stati sia Peter Praet, capo economista della Bce, che Vitor Constancio, numero due della Bce in quanto vicepresidente dell’istituto, in sedi separate.
Entrambi hanno rassicurato gli investitori sulla volontà della banca centrale di continuare a fare di tutto per risollevare i fondamentali dell’economia e per stimolare una inflazione ormai super latitante (e l’impegno è stato rinnovato anche dal numero uno Mario Draghi, in un editoriale contenuto nel rapporto sul 2015 che Constancio ha presentato oggi al Parlamento europeo).
Tuttavia entrambi hanno detto un secco no all’opzione, appunto, dell’ helicopter money. Così Praet:
“L’helicopter money non è sul tavolo (della Bce), non lo stiamo discutendo”.
No anche dal vicepresidente della Bce Constancio che, nel corso dell’audizione al Parlamento Ue, ha risposto seccamente:
“No, non stiamo considerando niente di simile. Non è sul tavolo sotto nessuna forma”.
Ha stupito soprattutto la dichiarazione di Praet, che probabilmente sarà stato richiamato all’attenti dalla Bce, dal momento che proprio lui, di recente, aveva segnalato un’apertura nei confronti dell’helicopter money. E’ vero comunque che in quell’occasione il capo economista della Bce era stato anche piuttosto cauto, sottolineando:
“La nostra cassetta degli attrezzi non è vuota. Ci sono molte cose che possiamo fare. In principio possiamo creare moneta e distribuirla alle persone. La domanda è quando sia opportuno usare questo tipo di strumento [l’helicopter drop, ndr.], veramente estremo”.
Tra l’altro sempre Praet oggi ha affermato che:
“la persistenza di tassi negativi nel corso del tempo – due, tre anni – è qualcosa che diventa piuttosto preoccupante, se si pensa alle implicazioni per i modelli di business” delle banche.
A tal proposito, ha confermato, la Bce è “molto ben consapevole” dei possibili effetti negativi di una politica di tassi sotto lo zero, e ha lanciato un appello ai governi e ad altre autorità perchè facciano la loro parte nel sostenere la crescita economica.
“Un ritorno a una crescita strutturale più alta e all’occupazione non può dipendere dalla politica monetaria“.
Detto questo, Praet ha confermato che la Bce è aperta all’adozione di nuovi stimoli, in caso di necessità.
Le dichiarazioni contrastate hanno scatenato movimenti sul mercato valutario, con l’euro che è salito ben oltre la soglia di $1,14, anche sulla scia delle vendite sul dollaro che sono scattate a seguito della pubblicazione delle minute della Fed. Tuttavia, l’euro ha poi ritracciato, rimanendo poco al di sotto di quota $1,14.