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Borsa Milano mette il turbo spinta da banche e petrolio

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MILANO (WSI) – Piazza Affari rimbalza di oltre +4% dopo aver riconquistato agilmente quota 17 mila punti in avvio. La sessione si conclude con il Ftse Mib a 17.504,62 punti.

A sostenere il listino, il boom di acquisti record sui titoli bancari ed energetici. Protagoniste sono state soprattutto le banche, che hanno beneficiato dell’arrivo di nuovi rumor sul piano del governo teso a risolvere una volta per tutte il problema delle sofferenze e degli aumenti di capitali. Da giorni si parla della creazione di un fondo finanziato da privati, che acquisterebbe i titoli emessi dalle banche durante i loro processi di ricapitalizzazione, e anche i crediti deteriorati che pesano sui loro bilanci. Lo stato agirebbe da garante.

Si parla della possibilità di raggiungere un accordo già la prossima settimana, anche se poi sul piano l’ultima parola spetterebbe alla Bce e alla Commissione europea.

Acquisti del genere sulle banche non si vedevano da tempo:  Unicredit +10% circa, Intesa +5,82%, Ubi Banca oltre +9, Bper +14,31%, BPM quasi +11%, così come anche BPM. Molto bene sono andati anche altri titoli, come Telecom Italia +6% circa, Mediaset +5,24%, Saipem è volata +8% circa sulla scia del balzo del petrolio;

Anche le nuove parole accomodanti di Yellen, numero uno della Federal Reserve, pronunciate a New York aiutano i listini azionari a rimbalzare.

Il presidente della Bce, Mario Draghi, tuttavia ha raffreddato gli entusiasmi ieri, evocando “interrogativi riguardo alla direzione in cui andrà l’Europa e alla sua capacità di tenuta di fronte a nuovi choc”, mentre la banca centrale si dice pronta a intervenire nuovamente, anche con un ulteriore taglio dei tassi. Escluse, tuttavia, misure drastiche come l’helicopter money, i soldi forniti direttamente a cittadini e imprese.

Sul versante macroeconomico, ha sorpreso in positivo l’incremento delle esportazioni in Germania, mentre Moody’s ha detto di prevedere una lieve accelerazione della prima economia europea nel 2016. Il dato sul surplus commerciale di febbraio è piaciuto molto al mercato, dando un sospiro di sollievo ai rialzisti nell’azionario del continente europeo e nel mercato del petrolio.

In Asia Borse contrastate, il paniere Nikkei che ha chiuso in progresso di quasi mezzo punto percentuale malgrado il rafforzamento dello yen, salito ai massimi di 17 mesi sul dollaro. La banca centrale giapponese non riesce a distruggere il valore della propria divisa e ora prepara altre manovre drastiche.

Tra gli altri mercati, sul Forexl’euro si è riposizionato oltre quota $1,14, mentre l’oro è rimasto piatto a $1.240 circa. Il petrolio ha registrato un vero e proprio boom, con rialzi nell’ordine del 6%, che hanno riportato il contratto WTI scambiato a New York ad avvicinarsi a quota $40 e il Brent a superare $41.

Sul mercato dei titoli di stato, forte allentamento dello lo spread BTP-Bund che ha ceduto quasi -8% attestandosi a 120,75 punti base, a fronte di tassi sui BTP decennali in flessione attorno all’1,30% e tassi sui Bund tedeschi a 10 anni in rialzo di oltre +11%, allo 0,10%.

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