E’ andata in scena ieri in Austria la prima applicazione della nuova normativa europea sul bail in, la Brrd. La banca in questione è la Heta Asset Resolution Ag, bad bank pubblica nata dal salvataggio della Hypo Alpe-Adria Bank. Il valore delle obbligazioni subordinate è stato azzerato, mentre i bond senior hanno subito una sforbiciata del 53,98% e l’estensione delle scadenze al 31 dicembre 2023. La mossa è servita per coprire un buco di bilancio da 8 miliardi.
Il via libera al bail in, annunciato ieri dall’autorità di vigilanza finanziaria austriaca, non sarà privo di conseguenze legali per quegli obbligazionisti senior che hanno visto sfumare la garanzia, riconosciuta dalla provincia della Carinzia.
Saranno quindi i 6,4 miliardi di valore cancellato dai bond senior ad essere contestati dagli investitori: la Carinzia aveva, del resto, garantito 11 miliardi di asset della precedente Hypo Alpe-Adria Bank. Ma, con l’entrata in vigore della nuova normativa sul bail in dal primo gennaio, nessun rimborso potrà essere riconosciuto.
“Il taglio del debito di ieri era una formalità largamente attesa”, scrivono gli analisti di Berenberg Bank, “Cosa succederà a Heta e ai suoi creditori sarà deciso nella tavola negoziale o nelle corti legali”.
Le dispute si chiuderanno entro il 2023, fa sapere l’authority, termine dopo il quale potranno essere distribuiti gli asset bancari tra i creditori. La stessa authority austriaca ha ammesso che l’applicazione di questa risoluzione è compiuta su territori inesplorati; i mutamenti legislativi, ed è questo il nodo centrale, mettono a repentaglio la tutela del mercato dai patti precedenti.