NEW YORK (WSI) – Ieri gli uffici della Mossack Fonseca, lo studio legale al centro dello scandalo Panama Papers il cui database è finito nelle mani della stampa internazionale, sono stati perquisiti dalla polizia panamense. Numerosi clienti illustri si sono rivolti alla Mossack Fonseca per la creazione e la gestione dei conti offshore che, nella gran parte dei casi, sono finalizzati all’evasione fiscale. Il procuratore generale di Panama ha ordinato il raid per “stabilire l’uso finalizzato ad attività illecite da parte dello studio”.
La perquisizione della Mossack Fonseca ha preceduto l’incontro che ha luogo oggi a Parigi per riunire gli investigatori da 28 Paesi per lanciare un’operazione internazionale d’indagine sulla spinta delle rivelazioni dei Panama Papers; l’obiettivo è quello di sviluppare una strategia globale per combattere l’evasione fiscale su larga scala.
Mossack Fonseca nega di essere implicata in alcun reato, precisando di essersi limitata alla creazione dei conti offshore e altre attività non collegate con l’uso che di essi è stato fatto. Lunedì scorso gli inquirenti hanno investigato su richiesta dello studio legale per accertare se i computer sono stati oggetto di un attacco informatico precedente alla fuga di notizie.
Il presidente di Panama, Juan Carlos Varela, ha voluto sottolineare la disponibilità a rendere il settore finanziario del paese più trasparente, pur difendendone la vitale importanza per l’economia; inoltre ha domandato alla Francia di riconsiderare la decisione d’inserire Panama nella lista dei Paesi “non cooperativi” riguardo alle informazioni finanziarie.