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RIMONTA DELLE SMALL CAPS

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Il settore dei titoli a bassa capitalizzazione del mercato Nasdaq continua la sua scalata verso l’alto approfittando della debolezza delle grandi blue-chips. L’indice Nasdaq ha infatti chiuso la settimana in rialzo del 4,0%, a quota 4590,50, poco sotto il primato assoluto di 4.617,65 stabilito giovedi’ 24 febbraio.

La disparita’ tra le blu chips da una parte e dall’altra i titoli ”caldi” legati ai settori telecomunicazioni, tecnologia, Internet rappresentati dalle “small caps”, ossia i titoli a bassa capitalizzazione, e’ gia’ evidente da qualche giorno e si e’ confermata in modo plateale anche nell’intera settimana con il Dow in calo del 6,6% e il Nasdaq su del 4,4%.

Secondo alcuni analisti la divaricazione e’ destinata a durare a lungo, secondo altri no. E anzi – secondo questi ultimi – il Nasdaq potrebbe essere a un passo dalla ”sua” correzione.

La spiegazione sta nel fatto che grandi quantita’ di denaro continuano ad essere riversate nelle casse dei broker e dei money manager, i quali in questo momento preferiscono investire su settori diversi dalle blu chips. E questo porta il settore delle “small caps” a essere privilegiato nelle scelte di investimento, e quindi a crescere molto piu’ del resto del mercato.

L’indice Nasdaq Composite come si diceva ha registrato un’altro record assoluto giovedi’ 24 febbraio, a quota 4.617, in rialzo del 12,81% da gennaio.

Anche l’indice Russell 2000 delle small cap ha chiuso la settimana appena passata al nuovo primato, a quota 558,42. L’incremento e’ del 10,30% dall’inizio dell’anno.

Il Dow Jones e’ in calo del 14,22% dall’inizio dell’anno (1635 punti in meno), mentre lo Standard & Poor’s e’ sceso del 9,21%, in calo di 73 punti.