Economia

Abi: tassi mutui ancora in discesa, mai così bassi

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NEW YORK (WSI) – Tassi di interesse sui mutui sempre piu’ giu’ nel mese di marzo verso nuovi minimi storici, un fattore che dovrebbe di per sé continuare a sostenere il mercato immobiliare. E’ quanto mette in evidenza l’ABI nell’ultimo rapporto mensile, dal quale emerge che il tasso medio sui nuovi prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni è diminuito al 2,36% dal 2,41% di febbraio, toccando quindi un nuovo valore record. Sul totale delle nuove erogazioni circa i due terzi sono a tasso fisso.

Nuovi record sono stati toccati anche dai tassi d’interesse per i prestiti bancari. A marzo, secondo il rapporto mensile dell’Abi, i tassi sono diminuiti ancora e quello medio sul totale dei finanziamenti è sceso al 3,16%, dal 3,20% di febbraio, toccando un nuovo minimo storico.

Altra musica invece per i finanziamenti alle imprese. Su questo fronte – rileva l’associazione bancaria – il tasso medio sui nuovi finanziamenti alle imprese invece è aumentato all’1,80% dall’1,70% di febbraio.

Passando ad analizzare i volumi, durante lo scorso mese, secondo il rapporto mensile dell’Abi, il complesso dei finanziamenti a famiglie e aziende ha segnato un +0,06% su base annua, dopo il +0,13% di febbraio, proseguendo il trend in risalita dal picco negativo di novembre del 2013 (era a -4,5%).

Il mese scorso, sottolinea Palazzo Altieri, l’ammontare dei finanziamenti è stato di 1.824,3 miliardi, “nettamente superiore, di quasi 150 miliardi, all’ammontare complessivo della raccolta, 1.675,1 miliardi”.

Dalla fine del 2007, ovvero prima dell’inizio della crisi, a oggi “i prestiti all’economia sono passati da 1.673 a 1.824,3 miliardi, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.413,5 miliardi”.

In lieve miglioramento anche la fotografia scattata dall’Abi sulle sofferenze bancarie: a febbraio le sofferenze nette (ovvero al netto delle svalutazioni già fatte dalle banche) sono state pari a 83,1 miliardi, dopo gli 83,6 miliardi di gennaio. Il rapporto con i prestiti totali è stato del 4,60%, in flessione dal 4,64% di gennaio.