Un’altra grana per la Fed: risparmi Usa ai massimi da gennaio 2013
Il rapporto sulle spese al consumo e i redditi personali offre uno spaccato della poca dinamicità dell’economia statunitense. In marzo se da un lato i redditi sono saliti dello 0,4% su base mensile (più dello 0,3% previsto), le spese hanno deluso con un incremento di appena lo 0,1% da febbraio. In questo caso le attese erano per una crescita doppia rispetto a quella riportata.
I consumi su base annuale sono scivolati del 3,5%, il dato più negativo da dicembre 2012. La crescita dei salari ha subito una frenata al 4%. In tutto questo il tasso dei risparmi è salito ai massimi da gennaio 2013. Il quadro è chiaro: anche se i redditi aumentano, le spese rallentano il passo. Invece di spendere i cittadini risparmiano o parcheggiano i soldi sotto il cuscino in un contesto di tassi bassi. È un grosso problema per la Federal Reserve che sta cercando di riportare la politica monetaria alla normalità.
Breaking news
Finale perlopiù positivo per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari in progresso dello 0,47% a 35.204,26 punti. Balzo di Iveco Group (+6,2%), ben intonate anche Moncler (+2,1%) e Brunello Cucinelli (+2,6%), quest’ultima dopo i dati sui ricavi del terzo trimestre. In calo invece Saipem (-3,4%), deboli Diasorin (-0,9%) ed Eni (-0,4%). […]
La seduta di Wall Street apre in rialzo grazie alla spinta di Apple e Netflix, con il Nasdaq in crescita. Nonostante una chiusura leggermente in calo ieri, i principali indici mostrano segni positivi grazie a dati macroeconomici favorevoli. Tuttavia, il petrolio Wti segna una diminuzione del prezzo al Nymex.
Il mercato edilizio americano ha subito una contrazione a settembre 2024, con un calo dello 0,5% nei nuovi cantieri avviati e una diminuzione del 2,9% nei permessi edilizi. Le aspettative degli analisti prevedevano un calo meno marcato nei permessi.
I mercati azionari cinesi hanno chiuso in netto rialzo, con l’indice Hang Seng di Hong Kong in aumento del 3,61% e lo Shanghai Composite del 2,91%. Questo avviene dopo le nuove misure di finanziamento della banca centrale cinese. Il PIL del terzo trimestre è cresciuto del 4,6%, superando le previsioni, ma non ha influenzato negativamente le contrattazioni.