Made in Italy: nel 2021 l’export crescerà nei mercati emergenti
Le vendite dei prodotti più rifiniti del Made in Italy nei mercati emergenti, indica lo studio di Confindustria e Prometeia “Esportare la dolce vita“, aumenteranno del 43% in sei anni. In particolare, le stime sui trenta principali mercati emergenti indicano che i cosiddetti prodotti belli e ben fatti (Bbf) avranno un giro d’affari di 15 miliardi di euro nel 2021, in crescita di 4,5 miliardi rispetto ai livelli del 2015.
Principali responsabili della crescita dell’export di Bbf italiani saranno gli Emirati arabi uniti, seguiti dalla Cina e dalla Russia, per quanto quest’ultima continuerà a perdere rilevanza. I trenta mercati emergenti presi in considerazione nello studio importeranno dall’Italia quasi quanto fanno oggi Francia e Germania messe assieme entro il 2021.
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Chiusura incolore ma sui massimi intraday per le borse europee dopo il core Pce Usa. A Piazza Affari, lieve flessione per il Ftse Mib
Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.