Commissione Ue: giù le stime sul Pil britannico, pesa rischio Brexit
“Complessivamente i rischi sulle prospettive sono orientati al ribasso, a riflesso di una domanda esterna meno favorevole e dell’incertezza all’avvicinarsi del referendum di giugno”, così la Commissione europea sugli scenari futuri innanzi all’economia del Regno Unito: il rischio di Brexit può minare i piani di investimento delle imprese britanniche. Nelle previsioni economiche della Commissione Ue la crescita britannica è stata rivista al ribasso con un incremento del Pil che dovrebbe attestarsi nel 2016 all’1,8%, rispetto alla precedente stima al 2,1%; la crescita nel 2017, invece, è prevista all’1,9%. Driver della crescita saranno i consumi delle famiglie, mentre le esportazioni resteranno indietro “a causa delle condizioni incerte nei maggiori partner commerciali” e per i rischi geopolitici.
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Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.