NEW YORK (WSI) -Un gruppo di scienziati americani avrebbe avuto l’ok dal National Institutes of Health e dalle autorità’ indiane per procedere con alcuni test sul cervello di un gruppo di persone dichiarate morte clinicamente ma tenute in vita dalle macchine. Lo scopo delle ricerche sarebbe quello di capire se sia possibile, in qualche modo, fare in modo che il cervello di tali persone possa tornare ad avere attività cerebrale.
Il nome del progetto rende già l’idea: Re-Anima. A portarlo avanti una società biotech d’Oltreoceano, la Bioquark, che sta per reclutare 20 pazienti ufficialmente deceduti a causa di una lesione cerebrale traumatica, ma tenuti ancora in vita dalle macchine.
Gli scienziati – come riporta il ‘Telegraph’ on line – useranno una combinazione di terapie, tra cui l’iniezione di cellule staminali e di un cocktail di peptidi nel cervello, così come speciali laser e tecniche di stimolazione nervosa che hanno dimostrato di poter far uscire i pazienti dal coma.
Il team di scienziati ritiene che le cellule staminali del cervello potrebbero essere in grado di ‘cancellare’ i danni e di rigenerarsi grazie al loro tessuto circostante, un processo osservabile nel regno animale in creature come le salamandre, che possono far ricrescere interi arti.
“E’ il primo esperimento di questo genere e rappresenta un tentativo di fare passi verso l’eventuale ‘inversione’ dello stato di morte”, dice Ira Pastor, Ceo di Bioquark Inc. “Abbiamo appena ricevuto l’autorizzazione per i nostri primi 20 soggetti e speriamo di cominciare a reclutare pazienti immediatamente. Speriamo di vedere i primi risultati entro due o tre mesi”.
La prima fase del progetto ReAnima, chiamato ‘First In Human Neuro-Regeneration & Neuro-Reanimation’ sarà un trial non-randomizzato e si svolgerà presso l’Anupam Hospital di Rudrapur, in India.