NAPOLI (WSI) – Si amplia ancora di più il solco tra il sindaco di Napoli e il presidente del Consiglio. Dopo aver accusato l’anno scorso Matteo Renzi di aver “tradito Napoli”, Luigi De Magistris rincara la dose e arriva a minacciare il premier. Il primo cittadino del capoluogo campano sembra proprio perdere le staffe.
“Renzi vai a casa, devi averi paura, ti devi ca…e sotto”, ha urlato il sindaco durante un comizio elettorale di qualche giorno fa. Il video, pubblicato sul canale YouTube di Follow Your Dreams, è un estratto dell’intervento di De Magistris al Palapartenope.
L’ex magistrato ha pronunciato dal palco parole forti contro il premier. “Napoli sta già diventando la capitale di un nuovo modo di fare comunità”. Se Napoli è “capitale”, il granducato di Toscana è dietro. Il Sud viene definito “ribelle” così come Napoli: “potere al popolo. È il popolo che scrive la storia”, dice De Magistris, mentre la folla lo acclama.
Agli insulti e minacce ha risposto per prima Valeria Valente, esponente napoletana del Partito Democratico, forza politica che guida la coalizione di governo: “Sta utilizzando toni vergognosi, carichi di violenza, indegni per il sindaco della terza città d’Italia”.
Renzi ha ribattuto invece così: “Il sindaco di Napoli mi insulta e minaccia con volgarità indegne di un uomo pubblico“. L’ex sindaco di Firenze lo ha scritto nella sua e-news.
“A quelli che urlano, che insultano, che offendono, la nostra risposta è solo una: progetti concreti, idee semplici, coinvolgimento di cittadini. C’è un’Italia che insulta gli altri, che usa riferimenti alla mafia, che minaccia. E c’è un’Italia che invece dice sì. E ci prova. E giorno dopo giorno si carica la fatica e la gioia di restituire speranza e credibilità al paese più bello del mondo”, si legge nel messaggio che esordisce con una battuta.
“E dire che non fa nemmeno troppo caldo. Ma a leggere alcune dichiarazioni politiche sembra proprio che a qualcuno sia scappata la frizione. I Cinque Stelle (M5S) equiparano il Pd alla mafia, cercando in tutti i modi di oscurare il proprio atteggiamento incoerente sulla vicenda del sindaco di Livorno. Berlusconi dice che con queste riforme saremo al regime, ignorando che le ha votate anche lui fino al momento dell’elezione di Mattarella. Salvini accusa il Colle e Palazzo Chigi di avere le mani sporche di sangue per gli immigrati. Davanti a tutto questo scintillare di insulti e accuse, qual è la parola che usiamo per rispondere? Una sola. La parola è bellezza”.
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