MILANO (WSI) – In Europa i mercati azionari ritracciano dopo essere stati favoriti ieri dalle concessioni offerte dai creditori alla Grecia in termini di ristrutturazione del suo gigantesco – e per questo insostenibile a lungo termine – debito pubblico.
A Piazza Affari, in ambito societario, lusso e banche ancora protagonisti. Gli occhi sono puntati sui conti di Mediobanca (utili quasi dimezzati), Banco Popolare (perdita di 314 milioni) e Moncler.
Focus soprattutto sul bagno di sangue che sta colpendo da sessioni il titolo di Banco Popolare. Il titolo è stato più volte sospeso in borsa per eccesso di ribasso, ed è arrivato a cedere anche -14%. A seguito dei risultati di bilancio, Morgan Stanley ha confermato il rating underweight sul titolo. I forti smobilizzi sui bancari hanno portato l’indice di riferimento dell’azionario italiano, il Ftse Mib, a cedere nei minimi intraday fino a -2,40%. Il listino tuttavia è riuscito più che a dimezzare le perdite nel finale, chiudendo comunque in calo -1,32%, a 17.698,08 punti.
Moncler tra le poche note positive, con il titolo che è salito anche +5%, sulla scia dei risultati che hanno battuto le previsioni del consensus. Molto bene è andata anche Leonardo-Finmeccanica.
Al di fuori del listino, un’altra banca sotto attacco nella giornata di oggi è stata Credito Valtellinese, con un tonfo fino a -12%, dopo che l’istituto di credito ha reso noto di aver chiuso il primo trimestre con utili in calo oltre -78%, a 5,067 milioni di euro, rispetto ai 23,373 milioni dello stesso periodo del 2015. Credito Valtellinese ha assistito anche a un aumento delle sofferenze, salite al 6,5% del totale crediti dal 6,3% di un anno fa.
L’agenda macro ha visto protagonisti oggi i dati sulla produzione industriale di marzo nel Regno Unito. In serata, attesi negli Stati Uniti i numeri sul debito pubblico riferiti ad aprile.
Tra gli altri mercati, il petrolio ha segnato un forte recupero dopo la pubblicazione delle scorte Usa, con il contratto WTI +2,6% oltre $45 e il Brent attorno a $47.
L’Euro in rialzo nel finale, oltre $1,14, mentre l’oro sale a 1.270 dollari l’oncia. Sul fronte del petrolio, Arabia Saudita e Iran stanno giocando a chi produce di più a prezzi più competitivi
Sul fronte obbligazionario, sul primario l’attenzione è rivolta alla nuova asta di Bot, mentre sul secondario i Btp sono aiutati dagli ultimi sviluppi in Grecia. Lo spread BTP-Bund a 10 anni chiude in calo attorno a 140 punti base.
Si segnala inoltre un boom dei corporate bond come conseguenza dell’ampliamento della portata e gittata del Quantitative Easing della Bce.
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