NEW YORK (WSI) – Mentre Facebook si avvicina al colosso energetico Exxon Mobil, Google ha appena superato Apple diventando la società a maggiore capitalizzazione degli Stati Uniti. Il gruppo di Cupertino paga i recenti cali in Borsa e l’addio del ricco e navigato investitore Carl Icahn alla sua quota nell’azionariato della società di iPhone e Macbook. È la prima volta da dicembre 2009 che il motore di ricerca sorpassa l’azienda cofondata da Steve Jobs.
Per capire quanto contino ormai i gruppi del settore tecnologico e del Web 2.0, basti pensare che ormai Exxon, che è scesa al quinto posto della classifica dei titoli più capitalizzati, è minacciata da un social media, che non potrà mai competere con l’impresa petrolifera in termini di giro d’affari.
Tornando a Apple, in discesa dopo i deludenti ricavi trimestrali, il rischio per l’azienda guidata da Tim Cook è quello di fare la fine di Microsoft. Il titolo vale 90,745 dollari a inizio 2016, mentre l’azienda concorrente fondata da Bill Gates meno di 80, ma l’andamento dell’azione in Borsa – come si vede bene nel confronto riportato nel grafico sotto – è in tutto e per tutto simile.
I titoli Apple hanno bucato quota 90 dollari dopo che sono uscita notizie sconfortanti dall’Asia. La testata giapponese Nikkei ha scritto che i rifornimenti di chip per l’iPhone 6s e l’iPhone 7 del gruppo di semiconduttori per dispositivi portatili Taiwan Seminconductor potrebbero scendere del 70-80% rispetto a un anno fa nel periodo compreso tra giugno e dicembre.
Il crollo su semestre non è affatto contemplato dal consensus. Come ha fatto notare un analista, un calo superiore al 20-30% porterebbe a una revisione al ribasso delle stime. Bloomberg fa presente poi che a innervosire i mercati è il fatto che il calo interessi il modello più nuovo del fiore all’occhiello di Apple, l’iPhone 7, e non il 6 per cui il mercato era consapevole dell’esistenza di un rallentamento della domanda.