Deutsche Bank, rivolta dei soci sui compensi
FRANCOFORTE (WSI) – Non si mettono bene le cose per Deutsche Bank. All’assemblea annuale tenutasi ieri a Francoforte, il numero uno del gruppo bancario tedesco, John Cryan, parlando dinanzi a 5mila azionisti ha cercato di calmare gli animi.
“Siamo migliori della nostra reputazione. Di gran lunga migliori. Siamo fiduciosi di poter chiudere entro quest’anno ancora alcuni importanti processi”.
Il riferimento del numero uno di Deutsche Bank è alle 7800 cause pendenti, a cui si aggiunge la perdita-record registrata lo scorso anno di 6,8 miliardi di euro e lo spettro dei tagli al personale con 9.000 lavoratori coinvolti e la chiusura di 200 delle circa 750 filiali in Germania entro il 2017.
A ciò si aggiunge la rabbia degli azionisti che dovranno rinunciare anche quest’anno ai dividendi, come già nel 2015. La rabbia si manifesta anche in relazione al nuovo schema di pagamento introdotto all’inizio di quest’anno dalla Deutsche bank per i soci: oltre ad uno stipendio base e bonus legati alla performance della banca e alle proprie personali, i capi di dipartimento avrebbero diritto ad un bonus legato alla performance della loro divisione. A votare contro questo nuovo regime di pagamento il 51,9 per cento degli azionisti.
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Le borse cinesi chiudono in rialzo in attesa della decisione sui tassi di interesse della banca centrale cinese. Shanghai e Shenzhen registrano aumenti significativi, trainati dal settore high-tech.
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La Borsa di Tokyo chiude in rialzo, sostenuta dai titoli del settore bancario e finanziario. Il Nikkei guadagna lo 0,5%, trainato da Sumitomo Mitsui Financial Group e Hachijuni Bank. Le aspettative di un aumento dei tassi da parte della Bank of Japan alimentano il settore.
Nestle ha abbassato il target di redditività a medio termine e aumenterà gli investimenti pubblicitari per stimolare le vendite.