di Alberto Branchetti (ricercatore) Alberto Branchetti (ricercatore)

Ricetta per salvare l’Europa: bonus del 30% a fondo perduto. A tutti

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Un “bonus” del 30% a fondo perduto, erogato a tutti i cittadini privati e alle aziende europee. Un bonus che preveda l’erogazione di finanziamenti e mutui attingendo a un fondo creato dalla BCE  “per l’aumento dei consumi e investimenti”, del valore di 600 miliardi di euro. Tale fondo verrebbe costituito dalla Banca centrale europea per finanziare l’acquisto di beni mobili ed immobili (esclusi beni di lusso), tramite il sistema bancario, concedendo finanziamenti e mutui con la seguente “formula”: 70% in conto capitale, 30% a fondo perduto.

Riuscire a descrivere in poche parole da dove nasce l’idea di un “meccanismo” che coinvolga milioni di cittadini è estremamente complesso. Ho ritenuto, quindi, di usare concetti semplici ed immediatamente comprensibili cercando di sintetizzare la mia “visione”.

Dobbiamo prendere atto che stiamo assistendo ad una crisi economica che interessa tutto l’Occidente. In Europa l’economia è nella fase di stagnazione con il rischio “concreto” che torni in recessione se le istituzioni non attueranno “politiche espansive”. Molti governi non riescono a promulgare riforme economiche che incidano positivamente sul rapporto tra il debito e il Pil e modifichino la “macchina pubblica” per diminuire il debito.

E’ un dato di fatto che con la crescita del potere d’acquisto della popolazione si possa entrare in una fase di espansione economica, in quanto l’aumento generalizzato della ricchezza crea il risparmio con il quale i cittadini sono portati ad acquistare beni utili a migliorare il loro tenore di vita e la loro posizione sociale. L’aumento del potere d’acquisto, mantenendo stabile il livello di imposte e tasse, si verifica quando: diminuisce la disoccupazione; aumentano i salari e gli stipendi; aumenta il reddito d’impresa; aumentano le ore lavorative.

La crisi ha provocato “danni” economici e sociali; i principali sono:

  • aumento della spesa sociale
  • dissesto del sistema pensionistico
  • disoccupazione giovanile
  • aumento disoccupazione
  • impoverimento generalizzato
  • chiusura imprese (mancanza di lavoro)
  • Istituti bancari in “crisi” (crediti deteriorati)
  • mancanza di investimenti
  • dissesto bilanci Statali
  • impoverimento di Regioni, Comuni, Enti
  • minori investimenti statali in scuola, innovazione, infrastrutture
  • ricorso alla vendita di “asset” statali strategici

Questi “effetti negativi”, causati dalla crisi economica, hanno un “costo reale” quantificabile attraverso lo studio e il confronto dei dati economici e macro (Eurostat, BCE, FMI, Istat). Determinando il “costo annuale della crisi economica”  è possibile comprendere l’importanza di modificare alcune regole e regolamenti e la necessità di aumentare i “volumi complessivi” degli interventi monetari ed economici.

Le “azioni economiche” necessarie per entrare nella fase di espansione non dovrebbero essere soltanto dirette a  “mortificare” mercati, imprese e risparmiatori con interventi “punitivi”, ma ad individuare “meccanismi economici” che introducano nel sistema “variabili positive non convenzionali” utili a “spingere” l’economia verso la “ripresa”.

La fase di espansione economica determina “effetti” positivi; i principali sono:

  • smobilizzo risparmi
  • aumento investimenti
  • ripresa mercato immobiliare
  • aumento occupazione
  • aumento produzione industriale
  • aumento “volumi” del settore commerciale
  • aumento investimenti in nuove tecnologie
  • aumento entrate statali
  • aumento “volumi” settore Bancario
  • aumento PIL
  • diminuzione debito Pubblico
  • aumento reddito pro-capite
  • aumento spesa in beni di consumo durevoli

Il processo di “costruzione” dell’Europa è iniziato con l’adozione di una “moneta unica”, ma le dinamiche economiche restano diverse tra Paese e Paese e le differenti legislazioni economico-sociali non contribuiscono a “sincronizzare” ed “armonizzare” il sistema Europeo.

La mia proposta nasce da una “visione” positiva, liberale e progressista che vede l’ingresso ad una fase economica espansiva attraverso il coinvolgimento di tutti i cittadini europei appartenenti a tutte le classi sociali (privati cittadini e imprenditori). Questo “meccanismo” si chiama “Expansive Economic Mechanism” e prevede la concessione di un “bonus” del 30% a fondo perduto per l’acquisto di beni mobili ed immobili (escluso beni di lusso).

Bonus del 30% a fondo perduto: di seguito le caratteristiche di tale meccanismo

  • L’Expansive Economic Mechanism è un “sistema” innovativo e “rivoluzionario” perché concede anche a privati cittadini un “bonus” del 30% a fondo perduto per l’acquisto di beni mobili e immobili.
  • L’Expansive Economic Mechanism, con il  “bonus” del 30%  a fondo perduto si configura come un “meccanismo economico non convenzionale”  fortemente espansivo perché, per la prima volta, coinvolge consumatori di tutte le età e di tutte le classi sociali, dando, ad esempio, la  possibilità: a un sedicenne di accedere al “bonus” per l’acquisto di uni un ciclomotore o di un computer;  a una  “coppia”  di acquistare la prima casa con un “bonus” di 60 mila euro a fronte di un investimento di 200 mila euro; a un pensionato di acquistare un elettrodomestico per una spesa di 500 euro con un “bonus” di 150 euro; 300 mila euro di “bonus”  a un imprenditore che investe 1 milione di euro per l’acquisto di immobili e macchinari.
  • L’Expansive Economic Mechanism, avrebbe la “qualità” di coinvolgere tutta la società europea senza distinzioni o discriminazioni, dando a tutti le stesse possibilità, nello stesso momento e con le stesse modalità.
  • L’Expansive Economic Mechanism  inciderebbe direttamente sul reddito e sul risparmio di milioni di consumatori, aumentando del 30%  la “reale potenzialità” di spesa e incentivando la propensione all’acquisto con ripercussioni dirette ed immediate sul sistema economico europeo.

Ecco il progetto Expansive Economic Mechanism spiegato nei dettagli

L’Expansive Economic Mechanism prevede che la BCE costituisca un “fondo per l’aumento dei consumi e investimenti” di 600 miliardi di  euro (annui) per finanziare l’acquisto di beni mobili ed immobili (escluso beni di lusso), tramite il sistema bancario, concedendo finanziamenti e mutui con la seguente “formula”: 70% in conto capitale, 30% a fondo perduto.

L’intervento dovrebbe avere la durata di due anni e la ripartizione potrebbe essere la seguente:

  • 70% in conto capitale, per un valore di 420 miliardi di euro; tasso fisso (da definire)
  • 30% a fondo perduto, dunque 180 miliardi di euro

I 600 miliardi (annui) di euro impiegati per questa “azione” (procedimento che rientra nel mandato ricevuto dalla BCE) sarebbero soltanto indicativi, in quanto non è  previsto nessun limite “quantitativo”; ma  solo “temporale”.

Beneficiari:

Privati cittadini: A tutti i consumatori, sia che accedano a finanziamenti e mutui o che utilizzino, anche parzialmente, i propri risparmi per gli acquisti di beni verrà riconosciuto il “bonus” del 30% a fondo perduto.

Categorie di beni mobili (escluso beni di lusso):

  •  mezzi di trasporto
  •  elettronica
  • elettrodomestici
  • mobili
  • risparmio energetico

Beni immobili (escluso quelli di lusso):

nuovi o da ristrutturare (“bonus” del 30% a fondo perduto fino a un massimo di 300.000 euro).

Aziende

Tutte le imprese del settore finanziario/industriale/artigianale/agricolo e commerciale per gli acquisti/investimenti potranno accedere a finanziamenti e mutui, oppure potranno utilizzare, anche “parzialmente”, la propria liquidità. In entrambi i casi verrà riconosciuto il “bonus” del 30% a fondo perduto.

Categorie dei beni mobili (escluso beni di lusso):

  •  macchinari
  •  mobili ufficio
  •  tecnologie per risparmio energetico
  • auto (escluso auto di lusso)
  •  mezzi per il trasporto merci
  •  mezzi agricoli

Beni immobili (escluso beni di lusso):

per l’esercizio della loro attività, nuovi o da ristrutturare (“bonus” del 30% a fondo perduto fino a un massimo di 600.000 euro).

In sintesi il meccanismo dell’Expansive Economic Mechanism:

  •  Determina “effetti” economici positivi immediati, (opportunità- azione-reazione).
  • Promuove l’entrata in una fase economica “espansiva”.
  •  Ha un termine di utilizzo (due anni).
  •  Indirizza l’acquisto di beni mobili ed immobili “predeterminati”, dando la possibilità alla BCE di agire in modo diretto su settori economici che presentano “criticità” o sono ritenuti “strategici” per un’economia espansiva.
  • Concede, per la prima volta, un “bonus” a fondo perduto ai privati cittadini/consumatori per l’acquisto di beni mobili e immobili.
  • Indirizza il “bonus” del 30% a fondo perduto anche verso “fasce” di popolazione meno abbienti.
  • Concede agli imprenditori di ogni settore economico le stesse possibilità di utilizzare il “bonus” potendo scegliere come e quanto investire nella propria attività.
  •  Determina l’aumento della spesa pro-capite e degli investimenti.
  • Incide sull’aumento dell’occupazione.
  • Determina l’aumento delle entrate Statali.
  • Incide sull’aumento del reddito pro-capite.

Il coraggio e la forza di intraprendere “strade innovative” è determinante per il progresso ed il miglioramento economico-sociale europeo.

La forza della Ue della BCE si apprezzano al completo raggiungimento di obiettivi, ma anche evitando di “deprimere” e “mortificare” i mercati sia finanziari che reali, e senza “peggiorare” la vita dei cittadini.

Il lavoro e la qualità della vita devono essere condizioni irrinunciabili per tutti i cittadini europei.