Chiusura in territorio pesantemente negativo, in clima di vendite ma non di capitolazione, per gli indici di New York.
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Dalla chiusura di lunedi’ 10 settembre, l’ultimo giorno di contrattazioni prima dell’attacco terroristico a New York e Washington, il Dow Jones ha perso complessivamente il 14,4%, mentre il Nasdaq ha ceduto il 16,5%.
Per il quinto giorno consecutivo, i titoli in calo hanno superato quelli in rialzo con un rapporto di 4 a 1 al New York Stock Exchange, e di 3 a 1 al Nasdaq. 1,7 miliardi circa le azioni passate di mano al NYSE, mentre il listino telematico ha registrato 1,9 miliardi di azioni scambiate.
Con una chiusura vicina al 4%, il Dow Jones avrebbe registrato il suo maggior declino settimanale in 105 anni di storia. Per il Dow Jones si tratta della peggiore settimana dai tempi della Grande Depressione. Quella settimana era terminata terminata il 21 luglio del 1933, e il listino dei titoli industriali aveva registrato –15,6%. Un altro grande crollo subito dal Dow Jones e’ quello dell’ottobre del 1987, quando la flessione settimanale fu del 13,2%.
Da lunedi’ sono stati bruciati circa $1.380 miliardi.
La giornata ha inoltre coinciso con il “triple-witching” (le tre streghe), ovvero la scadenza simultanea di vari tipi di contratti future e option, il che ha aumentato a dismisura la volatilita’ sul mercato.
Dopo un avvio in pesante flessione, col Nasdaq che perdeva il 5,3% e il Dow a quota -3%, il mercato ha registrato una curva al rialzo. In tarda mattinata il listino dei titoli industriali e’ riuscito a raggiungere solo brevemente il fronte positivo per ricadere infine schiacciato dalla sfiducia degli investitori, convinti che l’attacco terroristico dell’11 settembre aggravera’ il rallentamento economico che sta intaccando fortemente gli utili aziendali.
“Pensiamo che la recessione sia iniziata davvero in maggio o giugno e ora bisogna vedere quanto l’attacco terroristico incidera’ sulla crescita del terzo e quarto trimestre”, ha commentato Jeff Rubin, chief economist di CIBC World Markets. “Il mercato azionario sta rispecchiando una recessione su larga scala e non solo una recessione nella tecnologia”.
La seduta di oggi ha avuto come protagonisti i “profit warning” di EMC Corp (EMC – Nyse), il maggior gruppo di sistemi di immagazzinamento dati, e di Dow Chemical (DOW – Nyse), il piu’ grande gruppo chimico statunitense, hanno ridotto le stime sugli utili.
Un lieve conforto e’ stato portato da General Electric (GE – Nyse) dopo le ottimistiche dichiarazioni del suo amministratore delegato, Jeffrey Immelt, secondo cui la societa’ manterra’ le stime di crescita per gli utili per il 2001 e il 2002.
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