ROMA (WSI) – Nazioni in preda alla rabbia, diverse sfide per il concetto stesso di democrazia, crisi sistemica globale. E ancora: balcanizzazione e ritorno degli imperi nell’Europa centrale e orientale. L’ultimo bollettino del GEAB presenta tutte le caratteristiche di un bollettino di guerra, soprattutto nel momento in cui gli analisti parlano apertamente del “dramma legato al fallimento dell’integrazione europea e della crisi tra l’Europa e la Russia”. Per non parlare poi del punto in cui le elezioni Usa vengono descritte come il detonatore della fase finale della crisi economica e finanziaria dell’America.
“Le nazioni sono arrabbiate e questa è una conseguenza logica di una crisi che non ha precedenti nella storia, una crisi di dimensioni globali che va in diverse direzioni, e alla quale le potenze ‘democratiche’ nazionali sono strutturalmente incapaci di dare una risposta, mentre le strutture di governance, che sono quelle che più probabilmente possono fornire soluzioni – come strutture internazionali e transnazionali – non hanno una legittimità politica, considerando che la legittimità politica è acquisita solo in due modi: con la forza o con la democrazia. (..) Nel 2014, il nostro team anticipò la disintegrazione dell’Europa dell’est a seguito del conflitto esploso tra l’Unione europea e la Russia. Due anni più tardi, il danno è diventato visibile. Se l’Europa e la Russia falliranno nel rinnovare una qualsiasi forma di dialogo, non avremo ancora visto il peggio in questa area dell’Europa, una regione dove si sta assistendo a una piena resurrezione di vecchi demoni (Guerra Fredda, guerre europee, balcanizzazione e imperi…) e in cui i fallimenti di una politica di allargamento dell’Ue stanno venendo alla luce”.
Il rapporto GEAB continua:
“Il più grande fallimento dell’integrazione europea degli ultimi 30 anni è legato alla politica di espansione dei paesi ex sovietici. Questa politica, che è stata essenzialmente trainata dall’avidità delle società europee occidentali (e oltre), è stata portata avanti a costo dell’intera integrazione politica del continente ma, in particolare, a costo di quella delle popolazioni dell’Europa orientale (..) La parte orientale dell’Ue è ora un mosaico di paesi che vanno avanti spinti da diverse ragioni, integrate a livelli diversi e attraversate da interessi di tutti i tipi. Il rischio di una disintegrazione e di conflitti è enorme e minaccia il progetto europeo, forse anche più dell’ipotesi Brexit“.
Il bollettino GEAB certifica anche l’ascesa delle forze di estrema destra nell’Europa centrale e orientale, iniziata nel 2014, proprio in concomitanza con l’esplosione della crisi tra Europa e Russia nel 2014.
“Che coincidenza! La consapevolezza di questi pericoli porta il nostro team ad anticipare che gli europei, alla fine, riusciranno a porre fine alle sanzioni contro la Russia prima della fine dell’anno. Nel caso in cui dovessero fallire, la confusione in questa regione andrà di pari passo con l’esplosione delle tensioni regionali, ma anche con conflitti tra l’Europa e la Russia. Il detonatore di questa esplosione potrebbe trovarsi nei Balcani, una regione che non è stata menzionata in questo articolo ma che viene chiamata in causa in un paragone”.