Mirabaud: “Al Regno Unito conviene restare, ma Brexit non sarebbe catastrofe”
Nella somma di costi e benefici, al Regno Unito conviene restare nell’Unione Europea, ma le conseguenze di un’eventuale Brexit non sarebbero catastrofiche: è questa l’analisi offerta da Gero Jung, capo economista di Mirabaud AM.
“Quando nel 1973 il Regno Unito è entrato nella Comunità Economica Europea, circa 1/3 delle esportazioni erano destinate all’Europa”, scrive Jung, “ora, tale ammontare è passato a circa il 50% del totale delle esportazioni, evidenziando l’importanza del mercato europeo per l’economia inglese. Le società europee, inoltre, sono di gran lunga i maggiori investitori diretti nel Regno Unito, rappresentando circa il 50% del totale degli investimenti diretti esteri verso il Regno Unito”. Se quelle descritte sopra sono le ragioni a favore della permanenza nell’area di libero scambio europea “un vantaggio” della Brexit “deriverebbe di sicuro da una spesa fiscale inferiore a 8,5 miliardi di sterline. Questa cifra equivale all’ammontare netto – pari allo 0,5% del Pil – che il Regno Unito paga su base annuale in quanto membro dell’Unione Europea e che ovviamente risparmierebbe se invece non ne facesse più parte”.
“Riteniamo comunque che”, conclude Jung, “anche se per l’economia del Regno Unito le conseguenze di un’uscita non sarebbero catastrofiche, su base netta i costi derivanti da un’eventuale Brexit sarebbero leggermente maggiori rispetto ai possibili benefici, riducendo la crescita del Pil di 0,5 punti percentuali nell’arco di un orizzonte temporale di due anni”.
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