ROMA (WSI) – Il premier Matteo Renzi è stato ascoltato dalla procura di Roma come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta sulla speculazione in borsa legata alle banche Popolari. La notizia è riportata dalla stampa nazionale, in particolare da Il Corriere della Sera che ricostruisce i fatti.
Il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone ha avviato un’indagine a seguito della denuncia presentata dal presidente della Consob, Giuseppe Vegas il quale, anche dinanzi al parlamento l’11 febbraio scorso, aveva affermato che dall’analisi della dinamica della quotazione nel periodo prima del 16 gennaio 2015 – giorno in cui il governo Renzi ha dato via libera al decreto per la privatizzazione delle Popolari – si era evidenziata “un’operatività potenzialmente anomala, specie per alcuni soggetti che hanno effettuato acquisti prima del 16 gennaio vendendo poi nella settimana successiva”.
Da qui le indagini dei magistrati per vagliare la correttezza dell’operato di imprenditori ed esperti nel mondo della finanza. Nel mirino è finito il finanziarie Davide Serra a capo del fondo Algebris a Londra e l’imprenditore Carlo De Benedetti per una plusvalenza di circa 600 mila euro.
Il dubbio circolato nei corridoi della Procura di Roma è che alcuni uomini dentro al governo abbiano passato informazioni privilegiate ad alcuni investitori, quindi un insider trading. Da qui la chiamata in Procura del premier Renzi come “persona informata dei fatti”, avvenuta sembra il 20 maggio scorso. Come riporta l’articolo del Corsera:
“L’annuncio dell’approvazione del provvedimento fu dato da Renzi a Borsa chiusa, il 16 gennaio 2015, ma nei giorni precedenti erano filtrate diverse notizie sulla possibilità che si intervenisse per privatizzare il settore. Per questo si cerca di verificare la catena delle informazioni e in particolare il percorso degli elaborati preparati dal ministero dell’Economia in collaborazione con Palazzo Chigi e quindi la possibilità che ci sia stato un insider trading”.
Ad essere ascoltato dalla Procura è stato anche l’imprenditore Carlo De Benedetti. Già a dicembre 2015 un articolo de Il Giornale aveva rivelato un incontro tra Renzi e l’ingegnere.
“De Benedetti in alcune telefonate con gli intermediari usati dalla società di investimento del suo gruppo, la Romed, “chiederebbe direttamente di investire in Popolari. Il decreto del governo ancora non c’ è. Ma l’ ingegnere sosterrebbe di essere stato informato, tra gli altri, anche da ambienti vicini a Bankitalia (…) Ora si scopre che in realtà le fonti istituzionali non sarebbero “vicine alla Banca d’ Italia” ma a Palazzo Chigi”.
Lo stesso De Benedetti tramite il suo ufficio stampa fa sapere che l’incontro con la Procura c’è stato ma si è trattato di sommarie informazioni venute a conoscenza dell’ingegnere in merito alla riforma della Popolari, peraltro “di pubblico dominio già diverso tempo prima dell’ approvazione del decreto da parte del governo”.
Cosa ha detto Renzi al procuratore Pignatone al Pm Stefano Pesci? Il verbale è stato secretato e la stessa Procura si è presto affrettato a presentare, in merito a queste notizie, una richiesta dinanzi al Giudice delle indagini preliminari di archiviazione del procedimento. La procura in sostanza chiede la chiusura del caso dopo aver chiamato in causa direttamente un intermediario finanziario per l’ipotesi di ostacolo alla vigilanza. Nella nota la Procura sottolinea:
“Gli altri profili che hanno costituito l’oggetto delle dichiarazioni del presidente Vegas costituiscono tutto oggetto di accertamento”.
Fonti: Corriere della Sera; Il Giornale