ROMA (WSI) – Tempi duri per i dipendenti statali. Dopo l’annuncio di nuove misure contro i furbetti del cartellino, con l’arrivo della bella stagione e delle vicine e meritate ferie estive, la Pubblica amministrazione fa il punto su permessi, ferie e malattie per i lavoratori del pubblico impiego.
E lo fa con un report pubblicato dall’Aran, l’Agenzia che si occupa proprio di pubblico impiego in cui scioglie tutti i dubbi in merito alle ferie e malattie dei dipendenti pubblici. Nei dettagli l’Aran fornisce una serie di risposte alle domande più frequenti che non fanno altro che confermare quanto già detto dalla normativa, dai contratti e dalla giurisprudenza. In primo luogo si chiarisce che le ferie e la malattia dei dipendenti pubblici, dagli insegnanti ai ministeriali, si misurano a giornata e non ad ore. Come tale le ferie, chiarisce l’Aran, non possono essere utilizzate come permessi per uscire prima dal lavoro o entrare dopo, per fare ad esempio visite specialistiche.
Come precisa l’Agenzia inoltre è anche possibile che in caso di necessità, il dipendente che si trova in vacanza possa essere richiamato in servizio e in questo caso è previsto anche il risarcimento delle spese di viaggio. Come si legge nel documento dell’Aran:
“Per oggettive e prevalenti necessità organizzative l’amministrazione può far rientrare in servizio il dipendente in ferie, ma il lavoratore ha diritto al rimborso delle spese documentate di viaggio”.
L’Aran inoltre chiarisce che non si può utilizzare la malattia per svolgere attività sindacale, che “appare incompatibile con il riposo psico-fisico necessario ad una rapida ripresa della prestazione lavorativa”. In tal caso occorre chiedere permessi ad hoc. Infine, in riferimento ai permessi ex legge 104, l’Agenzia precisa che, a meno di specifiche situazioni, non si possono convertire le ferie già fruite in tre giorni di permessi per assistenza a portatori di handicap. E a differenza della malattia, i permessi ex 104 non possono neppure essere presi nel mezzo della ferie.