La decisione pro Brexit del popolo Inglese indipendentemente dalle motivazioni per cui si è manifestata, corretta o meno che sia, ha indubbiamente creato presupposti di panico collettivo sui mercati finanziari , oltre che ondate di eccesso speculativo che hanno affossato le borse del nostro continente. La borsa Italiana più di altre è stata indubbiamente messa sotto pressione da forti speculazioni, in particolare sui titoli bancari .
I prezzi correnti della maggior parte delle società bancarie, e di altri settori, sono sottovalutate a livelli ingiustificati ed ora dovrebbero essere molto appetibili agli stessi speculatori che hanno contribuito ad accentuare la discesa distruttiva che ha superato un -18% in tre soli giorni, segnando il ribasso più forte mai visto dalla borsa Italiana.
Per questo motivo e per il fatto che ormai la borsa non è più solo direttamente proporzionata all’andamento dell’ economia reale (prendendo buona parte della sua linfa vitale dalla produzione di massa monetaria e dalle nuove regole del capitalismo, dove denaro genera denaro senza più passare dalla produzione), la previsione più coerente e probabile, nonostante agli ultimi eventi, è ancora quella orientata al rialzo delle borse occidentali.
Al tal proposito analizziamo la previsione a lungo periodo sul future Dax: i prezzi hanno poggiato per la seconda volta sulla trend-line inferiore rappresentativa del ciclo Decennale, trovando un forte supporto su tali livelli, ora dovrebbero ritornare a salire prepotentemente.
Diversamente se tale trend line fosse violata al ribasso lo scenario di lungo periodo varierebbe di molto facendo presagire anni di deflazione.
Per ciò che concerne il medio periodo in ugual modo prevediamo, finito il panico di questi giorni, un ondata rialzista che dovrebbe recuperare tutto il terreno perso delle ultime sedute ed arrivare fino a target 11000/11200.
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