Bce, Praet: su ripresa pesa incertezza su futuro Eurozona
Fra gli ostacoli per l’Eurozona c’è l’incertezza riguardo al suo futuro, a partire dall’incompleta unione bancaria: questa l’analisi del capo economista della Banca centrale europea, Peter Praet. “La ripresa in atto ha mostrato segni di rafforzamento”, dice Praet, “e la Bce è determinata a continuare il suo ruolo fondamentale nel consolidare l’oscillazione verso l’alto del ciclo economico. Allo stesso tempo l’Eurozona continua a essere esposta a molte incertezze”, avverte Praet, “alcune sono esterne, come la ripresa globale ancora fragile e l’impatto del referendum britannico. Ma alcune sono interne”. La Bce, inoltre, continuerà a tenere sott’occhio “la redditività delle banche”, messa sotto pressione dalle politiche a tassi sottozero.
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L’avvio di Wall Street è caratterizzato da incertezze mentre la stagione delle trimestrali bancarie prende il centro della scena. Gli utili di Goldman Sachs, Bank of America e Citigroup superano le aspettative, ma l’indice manifatturiero Empire State di ottobre mostra una contrazione inattesa. Gli investitori attendono discorsi chiave della Fed per ulteriori indicazioni.
Il gigante farmaceutico Johnson & Johnson ha registrato un incremento significativo degli utili nel terzo trimestre, superando le previsioni di mercato. Con un utile netto di 2,69 miliardi di dollari e un fatturato di 22,47 miliardi, la società prevede una solida performance anche per l’intero anno.
Boeing ha siglato un accordo di credito supplementare da 10 miliardi di dollari con grandi banche, tra cui BofA e Citi, per affrontare problemi di liquidità legati a uno sciopero che ha bloccato la produzione del 737 MAX. La società ha annunciato il taglio del 10% della sua forza lavoro globale e potrebbe raccogliere fino a 25 miliardi di dollari attraverso un’offerta di titoli di debito e azioni.
Sace ha riportato un significativo aumento dell’utile netto nel primo semestre 2024, con risultati positivi in investimenti e ricavi assicurativi. L’azienda ha mobilitato 26,3 miliardi di euro, di cui una parte consistente ha supportato l’export e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.