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Regno Unito ha la sua premier: Theresa May

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Il Regno Unito ha la prima premier donna dai tempi della Lady di Ferro Margaret Tatcher. Andrea Leadsom, designata dal partito conservatore britannico quale contendente per la carica di primo ministro, ha infatti abbandonato la corsa, annunciando il proprio sostegno a Theresa May, l’attuale ministro dell’Interno che, a questo punto, rimane formalmente la sola candidata ad andare a insediarsi al numero 10 di Downing Street.

Il profilo di Leadsom, che aveva appoggiato la campagna a favore della Brexit, sembrava più affine al risultato finale del referendum, che ha manifestato la volontà di uscire dall’Unione Europea da parte dei britannici. Se i grandi del partito saranno anche loro d’accordo nel decretare chiusa la corsa alla leadership, che inizialmente si temeva potesse protrarsi fino a settembre, spetterà a May avviare i difficili negoziati con le autorità europee sulla Brexit.

May, la quale ora che ha la strada spianata può essere nominata leader dei conservatori e premier britannica, si era schierata a favore della permanenza del Regno Unito nell’Ue, ma ha recentemente dichiarato che “Brexit significa Brexit”, allontanando la possibilità di retromarce. Il Comitato 1922 può nominare May nuovo primo ministro oppure scegliere di tenere un voto tra i membri del partito dei Conservatori sulle sue doti di leader e i suoi progetti politici. Solo una formalità, insomma, separa May dall’ncarico.

May, 59 anni, ha promesso stabilità dopo l’uragano post Brexit, ma il suo primo compito sarà molto arduo. In prima battuta si tratterà di far scattare o meno l’articolo 50 dei trattati europei che metterebbe immediatamente in marcia il processo di abbandono del Regno Unito dall’Unione Europea.

A seguito dell’annuncio delle dimissioni di David Cameron (di fatto ancora in carica fino a che una nuova leadership non verrà designata) la corsa per la guida del governo che avrà l’onere di traghettare la Gran Bretagna fuori dall’Ue ha visto molteplici colpi di scena, a partire dall’estromissione del principale sostenitore della Brexit, il conservatore Boris Johnson. Non è ancora chiaro se un altro candidato andrà a prendere il posto di Andrea Leadsom nella campagna, ma al momento sembra difficile.

I mercati finanziari, a cui l’incertezza politica non piace per nulla, sono rassicurati dalla notizia. In seguito all’annuncio sul valutario la sterlina, ancora una volta tartassata in mattinata scivolando sotto 1,2870 dollari, ha reagito rafforzandosi dello 0,38% sul biglietto verde posizionandosi a quota $1,2917.