La “talpa” di Wikileaks Manning ha tentato il suicidio
Chelsea Manning, il whistleblower che nel 2010 ha consegnato nelle mani di Wikileaks 700mila file segreti del governo americano ha tentato il suicidio in carcere, la notizia già trapelata nei giorni scorsi ha finalmente avuto conferma. Nel 2013 Bradley, questo il suo nome prima del cambio di sesso, era stato condannato a 35 anni di carcere per spionaggio, unica fra le talpe di Wikileaks ad aver subito conseguenze penali. Manning sarebbe stato ricoverato in ospedale, ma non è stato possibile accertare nell’immediato che la ragione fosse un tentato suicidio, conferma arrivata solo nella mattinata di oggi. Chelsea Manning ha twittato: “sono grata di essere viva”.
Breaking news
Titolo Tim sotto pressione a Piazza Affari in scia alla notizia Tim perquisizione presso l’ufficio di un dirigente del gruppo per “ipotesi di corruzione tra privati”
Heineken NV ha confermato la guidance grazie ad una politica di prezzi più elevati che ha compensato il calo dei volumi nei mercati chiave
Partenza poco mossa per Piazza Affari e le altre borse europee, con focus su politica monetaria e trimestrali
Arm Holdings ha annullato la licenza che permetteva a Qualcomm di utilizzare la proprietà intellettuale di Arm per progettare chip